sabato 14 aprile 2018
Il 6 aprile è tornata in funzione l'impianto che portava in cima al monte Trebevic, uno dei simboli delle Olimpiadi invernali del 1984.
Torna la funivia di Sarajevo, un simbolo di pace
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Era uno dei simboli delle Olimpiadi invernali del 1984. La funivia che portava in cima al monte Trebević sopra Sarajevo, capitale della Bosnia-Erzegovina, fu distrutta dai bombardamenti durante la guerra civile degli anni '90. Il 6 aprile scorso, dopo oltre venti anni dalla fine del conflitto, il monte Trebević è tornato a nuova vita grazie alla cabinovia realizzata dalla Leitner. Un progetto, fortemente voluto dal sindaco e reso possibile anche dalla generosità dell’olandese Edmond Offermann, che dopo aver fatto fortuna negli Stati Uniti, ha donato alla città dove è nata sua moglie Maja 3,5 milioni di euro per la ricostruzione della funivia.

Un progetto made in Italy

La costruzione della nuova cabinovia, firmata dall'altoatesina Leitner, ha un forte valore simbolico, segno di una pace ritrovata e di una voglia di rinascita dopo anni di guerra che hanno profondamente segnato la Bosnia. Il valore simbolico sta anche nel fatto che sotto il tracciato passa oggi la linea di confine fra le due entità che compongono la Bosnia Erzegovina così com’è nata dagli accordi di pace di Dayton: da un lato la “Federacija” croato-musulmana, dall’altro la “Republika Srpska”, serba, in cui si trova il monte Trebević. Il precedente impianto, del 1959, conduceva i passeggeri di quella che era una delle principali città dell’allora Jugoslavia fin sulla vetta in 12 minuti. Durante la guerra, tra il 1992 e il 1996, fu una delle prime strutture a essere colpite dagli assedianti, che occuparono le montagne attorno a Sarajevo per interrompere ogni comunicazione. Terminato il conflitto, furono necessari lunghi lavori di bonifica e solo nel 2010 l'area fu dichiarata sicura.

Veloce ed ecologica

La nuova cabinovia 10 posti, conduce dal centro della capitale alla vetta del monte a 1.160 metri di altezza. Ha una lunghezza di 2.158 metri ed un sistema di azionamento, il DirectDrive, che si contraddistingue per le sue caratteristiche di efficienza ed ecocompatibilità. Le 33 cabine garantiranno una portata oraria di 1.200 persone, ed effettueranno il tragitto in 7 minuti e quindici secondi, con una velocità di cinque metri al secondo. Per ricordare il periodo d’oro della funivia, cinque cabine si presentano nei cinque colori dei cerchi della bandiera olimpica: rosso, nero, verde, blu e giallo. Un progetto dal valore complessivo di 9 milioni di euro, di cui 3,5 sono stati donati da Offermann: un modo per contribuire alla realizzazione del proprio sogno. Così il 6 aprile è stato un giorno storico: non è solo l'anniversario della liberazione della città dai nazisti nella Seconda guerra mondiale, ma anche il giorno della rinascita di un simbolo di pace.

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