giovedì 6 ottobre 2022
La Commissione Europea porta al vertice di Praga le proposte per un price cap "mirato" su alcuni aspetti: dagli accordi con i fornitori - Usa in testa - alla riforma dell'indicatore Ttf di Amsterdam
Ursula don der Leyen durante interviene alla seduta plenaria del Parlamento di Strasburgo

Ursula don der Leyen durante interviene alla seduta plenaria del Parlamento di Strasburgo

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Acquisti comuni e limitazioni di prezzo temporanee sul gas in generale, price cap su quello usato per la sola elettricità, rimpiazzare il Ttf e riformare il mercato energetico europeo. È la ricetta contro il caro bollette proposta dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sulla quale i leader europei, riuniti oggi a Praga per un vertice informale, sono chiamati a confrontarsi. Nella due giorni di riunioni tra i Ventisette non verrà presa alcuna decisione definitiva nè verrà adottato un documento di conclusioni: la sintesi è attesa al Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre, forse l'ultima chiamata per l'Europa per agire unita di fronte alla crisi energetica. Le indicazioni che arrivano dalla Commissione sono quattro e tre di queste contemplano una sorta di price cap: nel primo caso si tratta di un tetto negoziato con i fornitori, nel secondo di una limitazione dei prezzi legati all'indice Ttf del mercato di Amsterdam, nel terzo di un cap al prezzo del gas che determina il costo, altissimo, dell'elettricità.

Il compromesso potrebbe essere quello di proporre più che un tetto fisso, una forbice, un range di prezzi ritenuti accettabili dall'Europa, con alcuni indicatori indipendenti, che quindi risultino ragionevoli ai mercati. Si verrebbe a creare una "forchetta" tra un prezzo minimo e un prezzo massimo in cui possa esservi una variazione seguendo il mercato e non insegua una variazione fuori controllo come avviene attualmente alla borsa di Amsterdam.

Grande assente, ancora una volta, un disegno per il tetto al prezzo generalizzato su tutte le importazioni di gas, richiesto da Italia, Francia, e altri tredici capitali. Sul price cap generalizzato l'Europa è ancora spaccata sostanzialmente in due fazioni. La prima sostiene di poter agire a livello nazionale sul prezzo, senza intaccare quelli di importazione in Ue. Si tratta, in sostanza, dei Paesi che hanno elevato spazio di bilancio, Germania in testa che si è mossa in solitaria annunciando un piano per tagliare le bollette dei tedeschi. Dall'altra parte c'è chi sostiene la messa a punto di un cap comune: sono i Paesi ad altro debito, come l'Italia, che non possono certo mettere sul tavolo i duecento miliardi dello scudo tedesco. E che, nel caso il caro bollette non si fermi, rischiano danni alle loro industrie più energivore.

Ecco nel dettaglio le proposte formulate dalla commissione Ue

PRICE CAP SUL GAS NEGOZIATO CON I FORNITORI L'esecutivo Ue propone di trattare con i partner affidabili - Norvegia e Usa su tutti ma anche Algeria - per ridurre i prezzi del gas importato di ogni tipo e aprire così corridoi capaci di garantire la sicurezza delle forniture. Ipotesi che piace alla Germania con il vice cancelliere Habeck che ha definito «astronomici» i prezzi del gnl. statunitense.

PRICE CAP SUL GAS PER L'ELETTRICITÀ Fissazione a livello nazionale di un tetto massimo al prezzo del gas utilizzato per la produzione di energia elettrica per limitare l'impatto inflazionistico del primo sulle bollette dell'elettricità. Si tratta, in sostanza, del modello di decoupling di Spagna e Portogallo. Con un’appendice da chiarire: chi paga il differenziale tra il prezzo amministrato e quello di mercato?

PRICE CAP INTRA-UE Un altro tipo di tetto allo studio riguarda il gas scambiato all'interno dell'Ue, e non quello importato, in attesa di intervenire sull'indice Ttf. Al momento si tratta di un soluzione giudicata troppo complessa e poco efficace.

NUOVO INDICE ALTERNATIVO AL TTF Introduzione di un indice complementare alternativo al il Title Transfer di Amsterdam, il principale parametro di riferimento per il prezzo di tutto il gas scambiato, ritenuto «non più rappresentativo». In vista della non facile istituzione di un nuovo benchmark complementare, sottolinea von der Leyen ha assicurato che l'Ue lavorerà «alla limitazione dei prezzi» legati al Ttf.

FONDI EXTRA Al vaglio nuove fonti di finanziamento per aumentare la potenza di fuoco del RePowerEu. La loro introduzione potrebbe richiedere la creazione di un nuovo strumento comune.

RIFORMA MERCATO ELETTRICO Il primo disegno sarà presentato da Bruxelles a Consiglio e Parlamento entro la fine dell'anno.

ACQUISTI COMUNI La nuova piattaforma energetica Ue sarà centrale per accaparrarsi forniture di gas competitive a livello mondiale. Anche l'industria è invitata a prendervi parte. La strada degli stock comuni obbligatori sembra trovare consensi. Quelli volontari non ha funzionato. Anzi, qualcuno, muovendosi in maniera totalmente non coordinata rispetto agli altri, ha forse contribuito a far salire ulteriormente i prezzi.

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