venerdì 9 ottobre 2009
Con un eccezionale, inedito progresso di 7% sul mese precedente - massimo nella serie Istat partita nel '90 - la produzione industriale italiana di agosto surclassa ampiamente le aspettative di mercato unitamente alla revisione al rialzo di luglio. È lo stesso istituto di statistica tuttavia ad avvertire che l'exploit è di difficile interpretazione in quanto potrebbe risentire di distorsioni legate al calendario.
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Con un eccezionale, inedito progresso di 7% sul mese precedente - massimo nella serie Istat partita nel '90 - la produzione industriale italiana di agosto surclassa ampiamente le aspettative di mercato unitamente alla revisione al rialzo di luglio. È lo stesso istituto di statistica tuttavia ad avvertire che l'exploit è di difficile interpretazione in quanto potrebbe risentire di distorsioni legate al calendario.Decisamente improntate alla cautela le osservazioni degli analisti, che invitano a non sopravvalutare il risultato di agosto - oltre dieci volte il modesto +0,6% della mediana raccolta da Reuters - e aspettare i numeri di settembre da cui è probabile arrivi una 'doccia freddà."Un numero certamente sorprendente ma di difficile interpretazione in quanto probabilmente legato soprattutto alla difficoltà nella destagionalizzazione dell'indice" spiega Paolo Pizzoli di Ing."Importante sarà vedere se il risultato di settembre non tornerà a capovolgere la situazione, dal momento che è possibile che molte imprese abbiano deciso di posticipare la riapertura degli impianti dopo la ferie alla luce di una domanda, per lo meno interna, che rimane debole".Relative a luglio, le ultime statistiche Istat sulla dinamica degli ordini mostrano un recupero mensile di 3,2% ma una caduta tendenziale dell'indice grezzo ancora nell'ordine di grandezza di 23,2%.Dall'ufficio studi UniCredit Marco Valli definisce il dato odierno almeno in parte "falsato" da distorsioni statistiche e ipotizza una netta correzione a settembre, come il resto degli analisti, ma non può però non riconoscerne le ricadute positive sulla crescita."[...] Dopo questo dato il Pil del terzo trimestre sarà quasi sicuramente in territorio positivo rispetto alle nostre previsioni di un Pil piatto. Allo stesso tempo il ritorno di crescita nel terzo trimestre sarà riassorbito nel quarto, con un Pil più debole di quello che avevamo previsto" argomenta.Sempre da UniCredit, una nota a cura di Tullia Bucco dedicata alla brillante performance della produzione italiana e francese di agosto certifica la revisione al rialzo delle proiezioni sul prodotto interno lordo della seconda e della terza economia Uem nel periodo luglio/settembre.Alla luce del +1,8% dell'indice francese, le attese sul Pil del terzo trimestre passano da +0,3/0,4% a +0,6%, brillante tasso di espansione che secondo gli analisti di Piazza Cordusio potrebbe raggiungere anche l'economia italiana, destinata però a una rapida decelerazione negli ultimi tre mesi dell'anno."Anche ipotizzando una marcata correzione nel mese di settembre, la produzione industriale del terzo trimestre dovrebbe mostrare un'espansione tra 4% e 5%: per tener conto di una tale volatilità rivediamo al rialzo a +0,6% su trimestre la nostra stima relativa al Pil. Riteniamo però al contempo che la crescita del quarto trimestre possa risultare inferiore - anche in maniera significativa - alla nostra attuale ipotesi di 0,3%" conclude la nota.
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