martedì 28 ottobre 2014
​Qualità del prodotto e sicurezza da privilegiare: al di là del battistrada che per legge deve essere di almeno 1,6 millimetri di spessore, sono molti i fattori da considerare 
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Ma le gomme della mia auto sono ancora “buone” o vanno cambiate? ​Sono sempre più frequenti le richieste di chiarimento che provengono dagli automobilisti e dai rivenditori specialisti circa la durata di un pneumatico e le sue correlazioni con  la data di fabbricazione e la sicurezza del prodotto.

Fondamentale, per rispondere alla domanda, è ovviamente lo stato di usura del battistrada, il cui spessore per legge deve essere almeno di 1,6 millimetri su tutta la superficie del pneumatico. Detto questo, affermare che è meglio cambiare le gomme più o meno ogni 40.000 chilometri percorsi è del tutto fuorviante poichè l'usura oltreche dalla percorrenza dipende molto dal tipo di mescola del pneumatico e dallo stile di guida adottato. 

Molto importante è poi la qualità del pneumatico in questione. In più occasioni Assogomma ha spiegato che la sua data di fabbricazione o di produzione non è un’informazione che ha una diretta correlazione né con la durata, né con la sicurezza del prodotto. Infatti la data di fabbricazione, che deve essere riportata obbligatoriamente sul fianco dei  pneumatici, serve al Costruttore e non all’utilizzatore finale per poter rintracciare un intero lotto di produzione nel caso di necessità specifiche.

Ma allora quanto dura un pneumatico? A parità di prodotto, la durata è principalmente influenzata da due fattori. Il primo: le condizioni di utilizzo, ovvero la combinazione tra stile di guida e veicolo sul quale il pneumatico è montato. Più dettagliatamente s’intendono carichi, velocità, mantenimento delle pressioni di gonfiaggio, tipologia e condizioni delle strade, urti dovuti a buche/marciapiedi, esposizione ad agenti atmosferici (sole, acqua, ecc.).
 Il secondo: lo stato di conservazione del pneumatico acquistato direttamente correlato al corretto  immagazzinamento. Più dettagliatamente si intendono tutti quei fattori che possono influire sull’invecchiamento del prodotto: temperatura, umidità, fonti di calore, luce e raggi ultravioletti, contatto o vicinanza con altre sostanze quali ad esempio solventi, idrocarburi, olii e grassi, ecc.
«La durata di un pneumatico – afferma Fabio Bertolotti, direttore di Assogomma – dipende da una serie di elementi diversi, non prevedibili all’atto della produzione, e quindi non è possibile determinarla preventivamente. Infatti, a livello normativo, non esistono prescrizioni o limitazioni di impiego direttamente riferite e/o collegabili alla data di fabbricazione, né effetti sulle condizioni commerciali».
 
Da decine d’anni vengono definite specifiche raccomandazioni europee (ETRTO), consultabili e scaricabili dal sito www.pneumaticisottocontrollo.it che forniscono precise indicazioni per ottimizzare le condizioni di immagazzinamento. Queste raccomandazioni sono seguite scrupolosamente dalle Aziende leader nella produzione di pneumatici che  investono ingenti risorse non solo in ricerca, per migliorare il prodotto ai fini prestazionali, ma anche per assicurare nel tempo elevati standard di sicurezza stradale. «I rivenditori specialisti, ovvero i gommisti - dice Renzo Servadei, Direttore di Federpneus - devono rispettare scrupolosamente  queste raccomandazioni fornendo un servizio di manutenzione di qualità, cioé impiegando attrezzature idonee e opportunamente controllate, unitamente ad una professionalità specifica nel campo».
 
Per queste ragioni Assogomma e Federpneus invitano a fare riferimento a marchi di pneumatici di Aziende leader ed a rivolgersi a professionisti del montaggio/smontaggio gomme così da avere prodotti e servizi di qualità che durano nel tempo a prescindere dalla loro data di fabbricazione. Sono invece da evitare acquisti di prodotti di dubbia provenienza e qualità, spesso venduti senza prova d’acquisto e quindi privi di garanzia legale, come pure  montaggi effettuati da soggetti improvvisati o addirittura “fai da te” che possono dare luogo a seri problemi di sicurezza. Al fine di diffondere queste informazioni a tutti gli automobilisti, già dal gennaio scorso è stata realizzata e distribuita una locandina scaricabile liberamente dal sito www.pneumaticisottocontrollo.it che ciascun operatore del settore è invitato ad esporre in un luogo ben visibile al pubblico.
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