mercoledì 30 marzo 2016
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stata piuttosto interlocutoria la prima seduta di Piazza Affari dopo il ponte di Pasqua. In attesa del discorso a New York della presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, l’indice Ftse Mib (+0,03% a 18.171 punti) si è salvato per poco nel finale, tra scambi ancora piuttosto sottili, per 2 miliardi di euro di controvalore ed il paniere dei titoli principali spaccato in due per l’intera sessione. Vendite concentrate su Saipem (-5,25%), che ha scontato l’ennesimo calo del greggio come i rivali europei del settore dei servizi petroliferi. Decisamente più cauta Eni, invariata, che potrebbe cedere quo-È te di attività in Mozambico ed in Egitto, rispettivamente ad Exxon e a Lukoil, come ipotizzato da alcuni organi di stampa. Sotto pressione le banche, da Mps (-4,78%) alle popolari Banco (-3,75%) e Bpm (-3,64%), i cui vertici sono al lavoro per definire il piano di fusione da sottoporre agli azionisti. In forte calo anche Bper (-4,13%), congelata anche per eccesso di volatilità, leggermente più cauta invece Ubi (2,06%). Riflettori puntati su Carige (+4,8%), che ha confermato l’offerta del fondo Apollo sulle proprie sofferenze in cambio di un conseguente aumento di capitale riservato. Bene Enel (+1,59%).
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