giovedì 31 marzo 2016
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P iazza Affari ieri ha chiuso in rialzo, in linea con le altre borse europee, sostenuta dalle parole del presidente della Fed, Janet Yellen, che ha ridimensionato le attese dei mercati sulla stretta monetaria. L’indebolimento del dollaro ha dato impulso ai prezzi delle materie prime sostenendo i titoli dell’energia. Il Ftse Mib ha archiviato la seduta in rialzo dell’1,4%, l’AllShare dell’1,3%. Volumi per un controvalore pari a circa 2 miliardi di euro. Negativi i titoli bancari, con l’indice di settore che ha ceduto l’1,67%. Particolarmente colpita dalle vendite UBI, che ha perso il 3,97%. Banco Popolare ha ceduto il 3,15%, Mps il 2,42% e Mediobanca il 2%. Ma- le Unicredit (-3,43%) che ha risentito del suo ruolo di garante dell’aumento di capitale della Banca Popolare di Vicenza. Prese di profitto su Carige (-1%) dopo il balzo di ieri. Telecom Italia ha chiuso in calo dello 0,31% dopo aver iniziato a perdere terreno sulla notizia che l’antitrust dell’Ue ha aperto un’indagine sul progetto di fusione delle attività di telefonia mobile italiane di Hutchison con quelle di Vimpelcom. L’evento nel giorno in cui il Cda della compagnia ha nominato Flavio Cattaneo nuovo Ad. Bene i petroliferi sostenuti dalla salita del greggio: Eni (+2,8%), Tenaris (+4,09%). Vivace Mediaset (+5,76%). Tonici i titoli del lusso. mercati
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