sabato 30 settembre 2023
Al Festival dell'Economia Civile le testimonianze dei sindaci di Castiglione della Pescaia, Ostana e Grottafferrata: dialogo, servizi e riqualificazione costruiscono il senso di comunità
Partecipazione attiva dei cittadini per andare "oltre i limiti" del profitto
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Come sta l’Italia negli indicatori dell’economia civile, del benessere inteso non solo in senso finanziario? Non abbastanza bene, è la risposta arrivata dal Rapporto presentato al Festival nazionale di Firenze e anticipato sabato da Avvenire. Per la prima volta in 5 anni il termometro ha segnato un peggioramento generale per quanto riguarda il BenVivere e una stagnazione rispetto alla generatività. A livello territoriale si accentuano le differenze tra le grandi aree del Paese con il Sud che perde terreno rispetto al Centro e Nord. Nascono meno cooperative e startup innovative. Ci sono difficoltà anche per gli indicatori relativi all’impegno civile e della sicurezza. Nel sistema sanitario, la disuguaglianza di Pil molto forte tra le province non si traduce ancora, per fortuna, in una proporzionale disuguaglianza nei servizi.

Nel complesso un quadro di luci e ombre che chiama le comunità ad andare “Oltre i Limiti” (è il titolo del Festival di quest’anno) con la forza di un impegno che sia appunto generativo di esperienze indirizzate più al bene comune che al profitto individuale. Nella direzione indicata venerdì da papa Francesco, quella di un’economia “illuminata” e attenta ai più deboli, e dal presidente Sergio Mattarella nel recente monito contro il “capitalismo di rapina” Gli esempi positivi non mancano. Ed è su quelli che ha acceso i suoi riflettori ieri l’incontro di Firenze, ospitato nel meraviglioso Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. Tra i focus della giornata quelli sulla cittadinanza attiva, intesa come motore di sviluppo dell’individuo e delle comunità, e sulla cultura della prevenzione come antidoto allo scarto di persone e luoghi. Nel corso della presentazione del Rapporto, coordinata dal direttore di Avvenire Marco Girardo, le testimonianze dei sindaci di tre comuni italiani, piccoli o medio-piccoli.

Insieme a loro il direttore di Federcasse-Bcc Sergio Gatti, ha ricordato come il rapporto metta in luce la non corrispondenza tra i livelli di Pil delle varie province con la soddisfazione di vita dei residenti. Segno che il BenVivere ha bisogno di relazioni personali, valori e priorità che integrino i dati econometrici. Una circostanza che si ritrova anche nel mondo bancario: nelle realtà in cui sono presenti le Bcc aumenta anche il livello di inclusione finanziaria perché il credito cooperativo raccoglie il risparmio e lo eroga in sede locale, trasformandolo in finanza per il lavoro. «Le statistiche confermano che dove c’è una banca mutualistica, il ‘ben vivere’ è più elevato», ha sottolineato Gatti. Per Elena Nappi, sindaco di Castiglione della Pescaia (Grosseto) obiettivo prioritario è garantire la sostenibilità e la vivibilità della cittadina, che ha una pressione turistica molto forte (in Toscana è terza dopo Firenze e Pisa). Il territorio soffre molto della presenza turistica che pure crea la sua ricchezza. «Per gestire questo stato di cose a beneficio di tutti, abbiamo puntato sull’integrazione tra mare e terra per attrarre i turisti anche in inverno e attraverso attività di svago e culturali, perché il segmento del balneare è saturo. Da 9 anni abbiamo un patentino dell’ospitalità che serve a far conoscere a operatori, turisti e cittadini il nostro territorio». Poi c’è la difesa dell’ambiente. Ad esempio, la campagna contro la plastica, che ricicla le bottigliette per farne il più grande albero di Natale d’Italia e diffonde sul territorio distributori di acqua potabile.

E c’è la storia della rinascita del minuscolo comune montano di Ostana (Cuneo) che, ha raccontato la sindaca Silvia Rovere, negli anni Ottanta stava scomparendo, con 5 abitanti dai 1.500 di un tempo. «Siamo partiti dalle comunità per cambiare la rotta di un luogo che non era assolutamente di ben vivere: la vita era grama, non c’erano servizi, niente riscaldamento, né bagno in casa. Ora Ostana è un paese vivo, con spazi che consentono alle persone di realizzare i propri progetti di vita». Gli abitanti stabili sono risalti a un’ottantina ed è stato aperto un asilo nido con 2 bambini locali e altri 6 che arrivano dal fondovalle, simbolo di un’inversione di tendenza.«Siamo nella top ten delle città più istruite d’Italia e la seconda per reddito pro capite del Lazio, ma c’è disgregazione e sul territorio ci sono ancora molti luoghi abbandonati - ha raccontato invece Mirko Di Bernardo, primo cittadino di Grottaferrata (Roma) -. La strategia per ricostruire la comunità locale è la partecipazione: abbiamo 40 cittadini, che chiamiamo “delegati del sindaco”, che ci aiutano ascoltando le esigenze della cittadinanza e comunicando le nostre iniziative, sono gli ambasciatori del benvivere». Tra le iniziative avviate la realizzazione di una zona cardio-protetta, il verde pubblico attrezzato per gli sport e una casa per le donne vittime di violenza.

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