sabato 10 febbraio 2024
Il governatore della Banca d'Italia al convegno Assiom-Forex: «Si avvicina rapidamente un'inversione di rotta nella politica monetaria. Il recupero del potere d'acquisto dei salari sarà fisiologico»
Il governatore di Banca d'Italia Fabio Panetta

Il governatore di Banca d'Italia Fabio Panetta - Reuters

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L'avvio del taglio dei tassi è vicino. Ne è convinto Fabio Panetta, secondo cui siamo di fronte a uno scenario economico-finanziario che consentirà nel breve termine di imprimere una svolta sul costo del denaro. Nel primo discorso alla comunità degli operatori finanziari, riuniti a Genova per la 30esima edizione del congresso annuale di Assiom-Forex, il neo governatore della Banca d'Italia affronta vari temi: dalle prospettive dell'economia internazionale a quelle dell'area euro, dai rischi di inflazione alle condizioni necessarie per cominiciare un allentamento monetario della Bce. Non mancano ovviamente riferimenti interni all'Italia, in particolare sui temi caldi dei conti pubblici e dei salari che non hanno tenuto il passo dell'inflazione.

Ovviamente gran parte dell'attenzione si è concentrata sulle prossime mosse della Banca centrale europea: «L'esame delle condizioni macroeconomiche indica che la disinflazione è in una fase avanzata e che il cammino verso l'obiettivo del 2% prosegue con speditezza - sostiene Panetta -. Si sta rapidamente avvicinando il momento di un'inversione di rotta nell'orientamento della politica monetaria».

Per garantire che «l'inflazione sia debellata e l'economia possa riprendere un sentiero di crescita e stabilità, secondo il governatore è cruciale che le prossime decisioni» di politica monetaria della Bce «siano coerenti con il quadro macroeconomico che abbiamo di fronte». Complice la precedente esperienza da membro del comitato esecutivo dell'istituto di Francoforte, il governatore però ricorda l'inutilità e la sgarbata tendenza a ipotizzare il momento esatto del primo taglio dei tassi senza tener conto delle incognite e delle variabili che potrebbero incidere sull'economia: «Nell'attuale contesto di incertezza - ha aggiunto - ogni congettura sul momento in cui avviare l'allentamento monetario è un esercizio sterile, oltre che irrispettoso della collegialità del Consiglio della Bce. Ciò che invece dobbiamo ora discutere è quale siano le condizioni necessarie per avviare un allentamento monetario evitando rischi per la stabilità dei prezzi e inutili danni all'economia reale».

Ecco che allora Panetta cita tre condizioni per poter procedere con la normalizzazione monetaria: la prima è che «il processo di disinflazione sia in una fase avanzata»; la seconda condizione è che il «calo dell'inflazione stia continuando»; infine il terzo punto è che il «raggiungimento dell'obiettivo di inflazione non sia compromesso da un eventuale taglio dei tassi». A marzo, quando pubblicherà le stime su economia e inflazione, la Bce dovrà «soppesare rischi e controindicazioni» delle due ipotesi: un «taglio dei tassi tempestivo e graduale rispetto a un allentamento tardivo e aggressivo che potrebbe accrescere la volatilità dei mercati finanziarie e dell'attività economica».

In questo senso, c'è ottimismo sull'andamento dei prezzi: «Anche il timore che l'inflazione potesse smettere di scendere dopo il rapido calo iniziale appare ormai ingiustificato: l'inflazione sta diminuendo a una velocità pari o superiore a quella a cui era aumentata», ha aggiunto il governatore, sottolineando che un recupero del potere d'acquisto dei salari «dopo le perdite subite», grazie agli aumenti e al calo dei prezzi «è fisiologico e potrà sostenere i consumi e la ripresa dell'economia». Insomma, la tanto temuta spirale prezzi-salari, spesso citata come un rischio da evitare a ogni costo da tanti banchieri centrali, non si è verificata. E secondo Panetta adesso è arrivato il momento di aumentare le retribuzioni per spingere la crescita. Una questione particolarmente rilevante in un Paese come l'Italia, dove gli ultimi dati indicano che i contratti collettivi sono scaduti per più della metà dei lavoratori (circa il 54% a fine 2023).

Restando all'Italia, da Panetta arriva un monito sul debito: «Il Paese dovrà imprimere un'accelerazione al consolidamento dei conti pubblici attraverso una gestione prudente della finanza pubblica con adeguati livelli di avanzo primario». Secondo Panetta, per crescere bisogna «dare certezza agli investitori su una traiettoria discendente del debito pubblico. La riduzione dei premi per il rischio che ne potrebbe derivare renderebbe meno arduo il percorso».


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