martedì 3 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
ROMA La partita europea della flessibilità sul deficit entra nella fase decisiva. Le raccomandazioni della Commissione sui conti pubblici dei vari Paesi sono attesi intorno al 18 di maggio. Ma un primo indicatore sugli spazi di trattativa arriverà oggi dalle previsioni economiche di primavera della Ue. Per l’Italia le stime non si dovrebbero discostare troppo da quelle del Def del governo che danno il debito al 132,4% e il Pil rivisto al ribasso all’1,2%, anche se altri osservatori già stimano la crescita italiana un po’ più bassa, intorno all’1%. Ma i conti, per l’Ue, si fanno sul deficit che, ha già avvertito lo stesso vicepresidente Valdis Dombrovskis, potrebbe essere vista al 2,4% anziché al 2,3%. A febbraio le previsioni Ue davano il 2,5%, ed era partito il monito ad agire perché, anche con l’accoglimento di tutte le domande di flessibilità ci sarebbe un deterioramento strutturale dello 0,7% contro il miglioramento dello 0,1% richiesto. E questo quadro aprirebbe un problema sul 2017 in termini di raggiungimento del pareggio di bilancio, oltre al fatto che l’Italia non rispetterebbe la regola della riduzione del debito per il 2015 e 2016. Il rischio di una procedura non è ancora escluso. Da Roma intanto è arrivato ieri il dato sul peggioramento del fabbisogno, che nei primi quattro mesi dell’anno ha toccato quota 34,6 miliardi, 5 in miliardi in più sullo steso periodo del 2015: al netto del novità in termini di incassi i dati sono in linea, assicura il Mef. Ha pesato il mancato pagamento del canone Rai, anche se il gettito atteso dalle nuove modalità di versamenti con la bolletta è stimato sui 2,5 miliardi. Intanto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ricordato come la flessibilità e la condivisione dei rischi nella Ue possono aiutano a realizzare le riforme incentivandole, ha ricordato parlando all’Université Libre di Bruxelles, dove ha lanciato una stoccata alla Buba all’indomani delle forti critiche del numero uno Jens Weidmann al governo italiano. «Flessibilità è una parola che pronunciata da un italiano diventa sospetta», ha ironizzato Padoan, ma si tratta di «qualcosa che aiuta a generare i giusti incentivi per realizzare buone politiche», e quella prevista nel Patto di stabilità «aiuta a convincere i cittadini che le riforme strutturali sono essenziali». Quanto alla Bundesbank, «il mio buon amico Jens Weidmann ha detto che sono stato troppo ottimista, ma ha citato solo la prima metà della mia frase», ha osservato Padoan. IL MINISTRO. Pier Carlo Padoan
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: