giovedì 21 giugno 2018
Ma l’ipotesi condono anche in versione 'mini' non piace a M5s
Pace fiscale. Saldo e stralcio su cartelle sotto 100mila euro
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Nel M5s c’è chi storce il naso e ha già avvisato i colleghi filo-governativi: «Se si tratterà di un condono non resteremo certo in silenzio...». Per il momento, dunque, non è stato trovato un punto d’incontro nell’esecutivo gialloverde sul contenuto e sul 'titolo' del dossier denominato (temporaneamente) 'proposta di pace fiscale'. Ad avanzare l’idea è stato Matteo Salvini: «Vogliamo chiudere tutte le cartelle esattoriali di Equitalia per cifre inferiori ai 100mila euro per liberare milioni di italiani incolpevoli ostaggi e farli tornare a lavorare, sorridere e pagare le tasse».

Il leader della Lega ha preannunciato la volontà di procedere a una prima svolta in ambito fiscale dal palchetto di villa Spada, dove ha assistito alla celebrazione del 244simo anniversario della fondazione della Guardia di Finanza. «Ora tocca al governo semplificare il sistema e ridurre le tasse», ha aggiunto. Il segretario del Carroccio si aspetta un gettito tra i 40 e i 60 miliardi dall’operazione. Gli annunci, però, non trovano una sponda in Giovanni Tria. Il ministro dell’Economia ha sottolineato come «le sfide condizionate dalla particolare situazione economica dovranno essere affrontate nel segno della continuità con le politiche adottate nel passato per gestire al meglio il presente».

Di sanatorie sulle cartelle esattoriali il titolare del Tesoro non ha fatto menzione. Nel contratto di governo si menziona «l’instaurazione di una “pace fiscale” con i contribuenti per rimuovere lo squilibrio economico delle obbligazioni assunte e favorire l’estinzione del debito mediante un saldo e stralcio dell’importo dovuto, in tutte quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica».

Nel testo firmato da Salvini e Di Maio si «esclude ogni finalità 'condonistica' della misura, che può diventare un efficace aiuto ai cittadini in difficoltà ed il primo passo verso una “riscossione amica” dei contribuenti». Adesso il governo, alla ricerca di risorse per finanziare un programma decisamente costoso, starebbe accelerando su questo capitolo. L’operazione rischia comunque di sovrapporsi con la 'rottamazione delle cartelle' che si è appena conclusa, ma per la quale non è ancora stata versata al prima rata di luglio. Le aliquote della sanatoria finora ipotizzate sono tre: del 6%, 15% e 20-25%.

Quella intermedia sarebbe dello stesso livello della flat tax e quella più bassa servirebbe per quelle situazioni eccezionali e involontarie di dimostrata difficoltà economica. In base agli ultimi dati disponibili dalla ex Equitalia e dalla Giustizia Tributaria la possibilità di «chiudere da subito» – come dice Matteo Salvini – le cartelle sotto i 100mila euro interesserebbe il 94% dei crediti fiscali (in pratica delle iscrizioni a ruolo delle cartelle esattoriali in lavorazione alla fine del 2016) e l’86,4% dei ricorsi incardinati al termine dell’anno scorso.

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