Gli occhi cinesi su Fca, un regalo per Marchionne
martedì 22 agosto 2017

Vero o verosimile che sia l’interesse cinese, che riguardi solo Jeep o tutta Fiat-Chrysler, e che soprattutto possa essere preso in considerazione o meno, poco importa. Di certo per Marchionne quello che ieri è arrivato ufficialmente da Great Wall dopo le voci dei giorni scorsi, é un regalo prezioso. Perchè alza il prezzo del Gruppo proprio nel momento in cui diventa matura la sua possibile cessione, e soprattutto perchè potrebbe obbligare chi ha veramente le carte in mano per rilevare Fca (cioè General Motors prima di tutti) a uscire finalmente allo scoperto.

Secondo gli analisti di Morgan Stanley, paradossalmente oggi il marchio Jeep – che nel 2016 ha consegnato nel mondo 1,41 milioni di auto, con un aumento del 12% sull’anno precedente – se venduto da solo potrebbe spuntare un prezzo superiore a quello che si ricaverebbe in una transazione che comprendesse anche tutto il resto di Fiat-Chrysler. Per questo pare a dir poco improbabile che Fca e il suo primo azionista Exor siano intenzionati a perdere il controllo del gioiello di famiglia. Senza contare la prevedibile opposizione politica da parte dell’amministrazione Trump alla cessione ai cinesi di Jeep, che resta fondamentalmente un marchio americano.

La prospettiva che gli analisti al momento ritengono più accreditabile è che Fca possa approfittare dell’aumento del valore del brand per replicare la strategia già usata con successo con Ferrari, attraverso cioè lo scorporo di Jeep. Ipotesi che lo stesso Sergio Marchionne avvalorò quando, il 26 aprile scorso durante la presentazione dei risultati, disse che il marchio era già abbastanza solido da poter camminare da solo.

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