venerdì 30 novembre 2018
Gli ultimi dati sul mondo del lavoro fotografano una flessione dei contratti a termine. Di Maio: il decreto dignità funziona
Disoccupati in crescita, ma c'è meno precarietà
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Sale la disoccupazione a ottobre, anche quella giovanile, mentre l’occupazione rimane stabile. L’ultimo report dell’Istat sul mercato del lavoro fotografa una situazione stagnante con unica novità: la diminuzione dei contratti a tempo indeterminato rispetto a quelli "fissi". Forse un effetto in anticipo delle norme che entreranno in vigore il primo novembre e che restringono l’utilizzo dei contratti a termine, limitandoli ad esempio ad un massimo di 24 mesi contro i 36 attuali. Troppo presto per fare dei bilanci anche se il governo giallo-verde non nasconde la sua soddisfazione. «Con i dati Istat si certifica un aumento di decine di migliaia di contratti stabili, vuole dire che qualcosa funziona nel decreto dignità» sottolinea il vicepremier Luigi Di Maio. E alle opposizioni che da più parte giudicano in negativo i dati replica l’altro vicepremier Matteo Salvini. «I posti di lavoro calano? Giudicateci a manovra approvata e a tasse ridotte. Fra un anno valuteremo se si lavora di più, meno o meglio». Tornando ai numeri dopo il rialzo registrato a settembre il dato sulla disoccupazione si attesta a ottobre al 10,6%. Le persone in cerca di un lavoro sono 2,7 milioni, 64mila in più rispetto al mese di settembre. Un dato spinto soprattutto dal massiccio calo degli inattivi. Se si guarda al trimestre agosto-ottobre il tasso di disoccupazione è diminuito di 0,2 punti sul trimestre precedente. Sale anche il dato relativo alla disoccupazione giovanile, in rialzo al 32,5% (+0,1% rispetto a settembre) ma resta in calo rispetto a ottobre 2017 (-1,6 punti). A ottobre gli occupati sono rimasti sostanzialmente stabili rispetto a settembre (9mila in più) mentre rispetto ad un anno fa sono cresciuti in maniera consistente (159mila). Il tasso di occupazione è rimasto fermo al 58,7%. La novità più consistente dell’ultimo mese è un aumento dei dipendenti a tempo indeterminato (+37mila) e un calo dei lavoratori a termine (-13mila) e degli indipendenti (-16mila). Se si guarda al dato annuale però la situazione si ribalta: tra i dipendenti sono diminuiti quelli a tempo indeterminato (-140mila) mentre sono aumentati in maniera consistente quelli a termine (+296mila). Andando nel dettaglio il tasso di occupazione rimane invariato sul mese sia per gli uomini (al 67,9%) sia per le donne (al 49,5%) mentre il tasso di disoccupazione cresce di più per le donne (+0,3 punti su settembre arrivando all’11,8%) che per gli uomini (+0,1 punti, arriva al 9,6%). Rispetto ad ottobre 2017 il tasso di occupazione è cresciuto per gli uomini di 0,7 punti mentre per le donne è aumentato di 0,3 punti . Se si guarda alle fasce di età si conferma la crescita degli occupati tra gli over 50 (+43mila su settembre, +330mila su ottobre 2017), grazie soprattutto all’andamento demografico e alla stretta sulle regole per l’accesso alla pensione. Un lieve aumento degli occupati sul mese si ha per i giovani tra i 15 e i 24 anni mentre nelle altre fasce di età gli occupati sono in calo. La fascia che perde più occupati è quella tra i 35 e i 49 anni (-26mila sul mese, -168mila sull’anno). Il tasso di occupazione in questa fascia centrale perde 0,1 punti sul mese e avanza di 0,3 punti sull’anno fissandosi al 73,5%.

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