lunedì 18 novembre 2013
​Firmato un accordo per la partecipazione a un consorzio europeo che si propone come l’infrastruttura di supporto per ricercatori e utilizzatori che lavorano per la fruizione digitale del patrimonio culturale.
Guarda l'intervista a Riccardo Pozzo (Cnr)
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L'infrastruttura Iperion è praticamente già pronta e, per la partedel "racconto digitale" dell'opera, è già in atto un progettopilota al Museo Galileo di Firenze. L'iniziativa ora si apreanche all'Europa con l'ingresso dell'Italia in Dariah Eric(Consorzio europeo per la ricerca digitale sulle infrastruttureper le arti e le scienze umanistiche), la più importanteinfrastruttura digitale europea del settore, che è stato siglatolo scorso 13 novembre dal Ministero dell'Università e dellaRicerca (Miur) grazie alla stretta collaborazione fra Ministero dei Beni culturali (Mibact) e Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). L'adesione italiana al Consorzio è stata presentata a Paestum,in occasione della XVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeolgico.Con il coordinamento di Riccardo Pozzo, il Cnr agirà da attuatore scientifico, e le reti di Mibact e Cnr da soggetti aggreganti per gli altri importanti attori nazionali di settore. L'Italia, spiegano dal Cnr, entra quindi in Dariah come segno di buona volontà e si aspetta ora che i partner europei entrino nell'infrastruttura Iperion a guida italiana. Il consorzio Dariah punta all'allestimento di una rete di strumenti, informazioni, esperti e metodologie per la ricerca nel settore digitale. Si propone come l'infrastruttura di supporto per ricercatori e utilizzatori che lavorano per la fruizione digitale del patrimonio culturale. Mette a disposizione della comunità testi, ricerche, buone prassi e specialmente modelli metodologici e tecnici.Sono 12 i membri fondatori dell’Eric fra i quali spiccano Francia, Germania e Italia che, a pochi mesi dalla firma del Memorandum of Understanding, ha conquistato posizioni chiave negli organi di governo del consorzio europeo. Il coordinamento scientifico per l’Italia è del Cnr con Riccardo Pozzo, direttore del Cnr-Dipartimento Scienze Umane e Sociali, Patrimonio Culturale come referente nazionale all’interno del consorzio europeo.  La rivoluzione digitale ha contribuito a trasformare, in maniera consistente, il settore delle scienze umane e dei beni culturali, aprendo nuove opportunità e sfide sia per quel che riguarda la ricerca in tali ambiti sia per la conservazione del patrimonio culturale. Il potenziale della tecnologia nel campo della cultura ha fatto grandi passi avanti, ma è ancora da sviluppare. La rivoluzione digitale, infatti, quando applicata in maniera specifica al settore del patrimonio culturale solleva temi importanti, quali la responsabilità, l’identità culturale, la privacy, la proprietà intellettuale, la protezione e la sicurezza dei dati, tutte questioni che devono essere considerate. Sulla base dell’obiettivo di fare della nostra Penisola un’unica biblioteca digitale “georeferenziata” e fruibile. Dariah Eric costituirà un sistema per i progetti europei con numerosi vantaggi per l’Italia in termini di possibilità di attrazione di finanziamenti e opportunità di lavoro.

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