mercoledì 13 settembre 2023
Torna la kermesse che ogni anno anima la cittadina di Bra, capitale di Slow Food, dal 15 al 18 settembre, con oltre 400 espositori
«Mangiare un formaggio è ormai un atto politico»
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Cheese non è solo la vetrina della tradizione casearia italiana ma anche una specie di tribuna da cui si lanciano messaggi che possono cambiare i consumi. Ecco perché Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus, alla vigilia dell’evento giunto ormai alla quattordicesima edizione, sostiene che «mangiare un formaggio è un atto politico».

Dal ’97 a oggi l’organizzazione ha combattuto per affrancare il latte crudo quando si riteneva che tutto dovesse essere pastorizzato per esser sicuro. Si è proseguito con la battaglia contro il latte in polvere e ora si difende la biodiversità dei prati. «Il nuovo e ambizioso progetto di Slow Food Italia è quello dei prati stabili: abbiamo ulteriormente alzato l’asticella, per cercare di far capire che mangiare un tocco di formaggio piuttosto che un altro può davvero fare la differenza, per gli animali e il loro benessere, per l’ambiente e la tenuta dei territori, per i casari e anche per noi» dice Sardo, che su questo terreno ha intensificato il dialogo con il mondo biologico e biodinamico. Per il futuro ci si prepara, annuncia, a contrastare gli allevamenti industriali, che assicurano l’80% della produzione europea di carne. Insomma, gusto e idee in questa kermesse che animerà la cittadina di Bra, capitale di Slow Food, dal 15 al 18 settembre, attraverso il Mercato dei formaggi, con oltre 400 espositori, i Laboratori del Gusto e gli Appuntamenti a Tavola, la Gran Sala dei formaggi e l’Enoteca, ma anche molte conferenze e percorsi sensoriali.Se si vogliono prati stabili bisogna salvare i pastori, è il concetto base di questa edizione secondo Serena Milano, che dirige Slow Food Italia. A valorizzare il mestiere del pastore/casaro sta lavorando Salvatore Claps, Direttore del CREA ZA – Centro di ricerca Zootecnia ed Acquacoltura di Bella, in Basilicata, che nel 2022, in collaborazione con Maria Assunta D’Oronzio del CREA PB – Centro di ricerca Politiche e Bioeconomia, ha organizzato la prima edizione del corso per tecnici nelle produzioni lattiero-casearie tradizionali sostenibili. Una vera e propria scuola del casaro, cui fanno eco i vari corsi di pastorizia che stanno nascendo in diverse regioni italiane.

«Nei caseifici c’è un’elevata richiesta di manodopera specializzata, di persone competenti che conoscono l’intero processo e sono in grado di intervenire nei punti critici, come la promozione di questi prodotti in un mercato sempre più competitivo e globale», racconta Claps.L’esperienza della malga alpina sarà portata a Bra, invece, da Davide Nicoli, produttore del Presidio Slow Food dell’Asiago stravecchio, uno dei più giovani malgari dell’Altopiano di Asiago, dove si è specializzato in allevamento di razza rendena, le vacche tradizionali di queste montagne. Oggi gestisce la Malga Serona, nel comune di Caltrano, a circa 1260 metri di altitudine, e da giugno a settembre produce un formaggio dal gusto unico, frutto delle fioriture e delle erbe tipiche stagionali.

Altra storia di alpeggio è quella di Alice dell’Azienda Agricola Nicoletta, di Settimo Vittone, in Piemonte. Infine, Viola Marcelli, referente della Comunità Slow Food dell’Aquilano per l’allevamento transumante, è il punto di congiunzione tra la parte istituzionale e il progetto di innovazione della Cooperativa ASCA, fondata nel 1977 ad Anversa degli Abruzzi e tra le prime a diversificare l’attività e aprire le porte dell’agriturismo, un’ancora di salvezza per le aziende agricole abruzzesi, soprattutto in un’economia marginale come quella zootecnica e dell’agricoltura montana.E poiché prati stabili e formaggi naturali sono profondamente interconnessi, a Cheese Giampaolo Gaiarin, affronterà questo tema. Ricorderà, tra l’altro, che «i fermenti industriali abbassano il profilo odoroso e aromatico del formaggio, perché i fermenti industriali contengono una tipologia di batteri, al massimo due». Come sempre, Cheese è anche una scuola per chi ama il formaggio.

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