venerdì 24 gennaio 2020
La vettura 100% a batteria più venduta al mondo lancia una versione potenziata: 385 km di autonomia con un pieno di corrente per eliminare l'ansia da ricarica
Nuova Leaf e+: guidare elettrico senza (quasi) pensieri
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Il messaggio è ormai pervasivo e ci raggiunge da più parti: presto, molto presto, la percentuale di vetture con motore elettrico aumenterà in modo considerevole in tutto il mondo, o almeno nei paesi più evoluti, Italia compresa. Che poi ciò avvenga più per spinte regolatorie, in particolare nelle grandi aree urbane, qualche volta frutto di scelte demagogiche in cerca di facili consensi, piuttosto che per scelte profonde e meditate da parte degli automobilisti, è un altro discorso. E allora, volenti o no, quando ci troveremo di fronte ad una scelta obbligata o quasi, cosa dovremmo aspettarci, in termini pratici, mettendoci al volante di queste vetture? Cosa cambierà davvero, se cambierà qualcosa, rispetto alle abitudini di guida che abbiamo condiviso fino ad oggi, in particolare per la famosa “ansia da ricarica”, che pare essere il primo motivo di perplessità che ci frena dall’andare a cuor leggero verso l’elettrico?

Nissan, leader della prima ora in questo campo, prova ad aiutarci e a dare qualche risposta sul tema con l’introduzione della nuova Nissan Leaf e+ (si pronuncia “e plus”, o “e plas”, per gli amanti della lingua di Albione) con motore elettrico da 62 kWh. Certo, partire da un modello elettrico che è il più venduto al mondo con dieci anni di presenza sul mercato (in Norvegia per un periodo è stata addirittura la vettura più venduta in assoluto, più di quelle con motore tradizionale) è già un bel vantaggio. Se si aggiunge poi una maggiore potenza (160 kW - 217 CV) e maggiore percorrenza (+43% per 385 km secondo lo standard WLTP con una singola carica) rispetto alla versione con batteria da 40 kWh, la cosa inizia a farsi più intrigante e in grado di tranquillizzare anche i più ansiosi.

A dar retta agli studi più recenti, che pongono a poco più di trenta chilometri la percorrenza media giornaliera in auto Italia, tra l’altro in diminuzione, con un po’ di attenzione è difficile rimanere a secco per strada: in pratica la ricarica basterebbe per dieci giorni. A ciò si aggiungono sempre più punti disponibili sul territorio: è vero che ce ne vorrebbero di più, soprattutto in previsione dell’aumento del parco circolante elettrico che ci sarà in futuro; ma intanto qualcosa si è fatto. Grazie al programma di sviluppo rete elettrica che Nissan sta implementando, ad esempio, è ora possibile utilizzare anche una delle 83 colonnine Fast Charge installate presso la rete delle concessionarie Nissan in tutta Italia. Ricordando che la maggioranza degli attuali utenti preferisce, per chi ce l’ha, ricaricare collegandosi alla presa del proprio garage, ottenendo un pieno di energia in poco più di 11 ore.

Per il resto, tutto normale: non cambia niente, o quasi, rispetto alla guida di una vettura con motore tradizionale. E le poche differenze sono a tutto vantaggio della facilità di guida e dell’economia complessiva d’esercizio, come ad esempio rallentare e frenare usando soltanto il pedale dell’acceleratore, risparmiando le pastiglie dei freni e, allo stesso tempo, ricaricando un po’ la batteria. Per non parlare della maggiore efficienza rispetto al veicolo tradizionale, avendo meno parti meccaniche in movimento, il che si traduce quindi in minori costi di manutenzione e ridotti costi di gestione. E del rumore quasi assente, a meno del rotolamento, a favore della nostra serenità.

Allora, tutto perfetto? Non esattamente. Perché l’altro ostacolo non da poco è rappresentato dal prezzo d’acquisto, ancora molto alto rispetto ad una analoga vettura con motore a scoppio. È pur vero che l'ecobonus (fino a 6mila euro) riduce la spesa: la e+ incentivata parte comunque da 35.000 euro. Nel tempo qualcosa torna indietro in termini di minori costi, come parcheggi in centro gratuiti, tasse di circolazione azzerate per alcuni anni, ingressi in zone a traffico limitato sempre possibili gratuitamente e costo ridotto dell’energia per chilometro rispetto al carburante. Ma la differenza iniziale resta, anche se diluita nel caso di noleggio a lungo termine con canone mensile. Sperando che questa si riduca, quando le economie di scala dovute alla maggiore diffusione lo consentiranno.

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