mercoledì 14 settembre 2022
Il fondo interamente controllato dall'Intesa Sanpaolo Innovation Center da agosto 2020 ha investito 150 milioni su 26 società in settori diversi, dalla cybersicurezza al sociale
Maria Grazia Roncarolo di Tr1X

Maria Grazia Roncarolo di Tr1X - Neva

COMMENTA E CONDIVIDI

Sostenere le nuove tecnologie applicate pressoché a tutti i campi dell’economia e della scienza, senza trascurare il sociale. Venture capital al servizio dello sviluppo, quindi, e non solo del ritorno per gli investitori. È quanto Neva Sgr – società del gruppo Intesa Sanpaolo controllata al 100% da Intesa Sanpaolo Innovation Center –, sta cercando di fare da qualche anno, con un ultimo “colpo” dedicato alla medicina e in particolare alla ricerca dedicata alle malattie autoimmuni.

L’occasione per fare un punto dell'attività è arrivata dalla riunione, a porte chiuse, che Neva ha organizzato a Torino convocando circa 500 tra venture capitalist, investitori istituzionali, clienti privati, esperti, imprenditori e start-up dall’Italia ma anche da altri Paesi, prima di tutto Stati Uniti e Israele. Da agosto 2020, questa sgr ha investito in 26 società per un totale allocato di circa 150 milioni di euro. In portafoglio c’è davvero di tutto: da Casavo (il primo instant buyer in Europa per la vendita di case online) e D-Orbit (società italiana leader mondiale nella logistica per la Space Economy), passando per R3 (in prima fila nell’ambito blockchain), per arrivare a Coro (attiva nella cybersicurezza e nell’Intelligenza Artificiale per le Pmi). Ultimo investimento è quello in Tr1X, una società che si dedica alle terapie cellulari universali per malattie autoimmuni creata in California e al cui vertice c’è l’italiana Maria Grazia Roncarolo, immunologa pediatrica che a Stanford ha dato vita ad un centro per curare i pazienti con malattie attualmente incurabili attraverso lo sviluppo di terapie innovative basate su cellule e geni.

Tr1X beneficia del successo della raccolta del fondo Neva First: 250 milioni di euro, da dedicare agli investimenti in aziende altamente innovative in tutto il mondo, che è riuscito a raggiungere gli obiettivi di reperimento di fondi con un anno di anticipo. Grazie alle risorse provenienti dalla raccolta a cui hanno partecipato Neva Sgr e altri venture capitalist internazionali, viene fatto sapere, Tr1X inizierà il processo di approvazione di nuovi farmaci presso la US Food & Drug Administration, con l’obiettivo di poter somministrare la prima dose sperimentale clinica nel 2023. Con un traguardo eccezionale da raggiungere: sviluppare un singolo trattamento in grado di debellare le malattie autoimmuni e infiammatorie, ristabilendo l’equilibrio fisiologico del sistema immunitario dei pazienti.

Sempre a Torino, poi, Neva ha presentato il lancio di un nuovo fondo di maggiori dimensioni il cui varo è previsto per il 2024. «Entro i prossimi due anni – ha sottolineato il presidente Luca Remmert –, completeremo gli investimenti per la composizione dei portafogli di Neva First e Neva First Italia, il fondo dedicato esclusivamente alle start-up italiane ed europee attive in ricerca, sviluppo e produzione in Italia, anticipando la conclusione del periodo di investimento». Mentre Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: «La risposta del mercato è stata positiva, le sottoscrizioni sono affluite positivamente. E positivi sono anche i risultati che stiamo raccogliendo dagli investimenti già fatti, che ci incoraggiano e ci fanno pensare che questo sia soltanto un inizio».



© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI