sabato 11 gennaio 2014
L'Università Federico II, la Camera di commercio di Napoli e il Banco di Napoli lanciano un'associazione temporanea di scopo che si rivolge alle nuove imprese ad alto contenuto tecnologico, fornendo loro gratuitamente gli strumenti per accedere più agevolmente al mercato.
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Selezionare, valorizzare e finanziare i progetti più innovativi dei giovani del territorio e contribuire alla fase di lancio di start up, creando collegamenti con il mondo del lavoro. Con queste finalità l'Università Federico II, la Camera di commercio di Napoli e il Banco di Napoli lanciano un'associazione temporanea di scopo per la realizzazione del progetto TechHub, che si rivolge alle nuove imprese ad alto contenuto tecnologico, fornendo loro gratuitamente gli strumenti per accedere più agevolmente al mercato. L'iniziativa si articola in due cicli, entrambi di sei mesi, che si concluderanno entro la fine dell'anno. La prima fase, finanziata con 300mila euro equamente ripartiti fra i tre partner coinvolti, prevede un percorso formativo di 15 giorni su temi come l'assistenzalegale, la gestione amministrativa, il marketing e la pianificazione finanziaria. I dieci progetti migliori verranno poi selezionati da una giuria qualificata e riceveranno uncontributo a fondo perduto per la fase iniziale, oltre a essere inseriti in  un network di aziende individuate dall'ente camerale e dal Banco di Napoli che potranno scegliere ilprogetto sul quale puntare. Per questa seconda fase la Camera di commercio eroga altri 500mila euro, sempre a fondo perduto. "È un intervento concreto - sottolinea il presidente dell'ente camerale Maurizio Maddaloni - per sostenere le start up, ma soprattutto per premiare i progetti, che saranno setacciati attraverso un bando pubblico e poi accompagnati". Il rettore della Federico II, Massimo Marrelli, fa notare come "a Napoli e al Sud nonmanchino i giovani e le buone idee, ma il processo di valorizzazione. Il presidente del Banco di Napoli, Maurizio Barracco, si sofferma invece su uno dei pochi segnali positivi che arrivano in questa fase di crisi, ovvero l'export, che "cresce soprattutto nel Mezzogiorno. Servono quindi imprese competitive che sappiano raccogliere questa sfida e puntiamo su questo aderendo al progetto".
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