martedì 29 agosto 2023
Tra le aziende che hanno aderito, le più grandi Agenzie per il lavoro, tra cui Adecco, ManpowerGroup e Randstad. Ma anche Accenture, Generali, Indeed, Amazon, Cisco, Microsoft, Adidas e Starbucks
Un gruppo di rifugiati

Un gruppo di rifugiati - Archivio

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Sono 41 le multinazionali che si impegneranno, nei prossimi tre anni, ad assumere più di 250mila persone rifugiate in Europa, fornendo posti di lavoro e formazione con un’attenzione particolare a coloro che provengono dall’Ucraina. Secondo la Tent Partnership for Refugees, coalizione globale di oltre 300 aziende che si dedica ad aiutare a integrare economicamente le persone che sono fuggite dai loro Paesi d’origine a causa della guerra e delle persecuzioni politiche, l’iniziativa rappresenta la più significativa serie di impegni imprenditoriali mai assunti per promuovere l'integrazione economica dei rifugiati. Tra le aziende che hanno aderito, le più grandi Agenzie per il lavoro, tra cui Adecco, ManpowerGroup e Randstad, che si impegnano a collegare 152mila rifugiati al lavoro, e grandi aziende tra cui Accenture, Generali e Indeed, che formeranno più di 86mila rifugiati. Tra le altre, anche Amazon, Cisco, Microsoft, Adidas e Starbucks. Circa 13.680 persone dovrebbero essere assunte direttamente dalle aziende che hanno aderito al progetto. La sola Amazon ha in programma di assumere almeno 5mila rifugiati, mentre aziende come Accenture, Indeed e Microsoft si sono impegnate a formarne circa 40mila. Le Nazioni Unite ricordano come i profughi a livello mondiale sono oltre 110 milioni, di cui circa 12 milioni fuggiti dall’Ucraina nel più grande movimento di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale. L’impegno alle assunzioni è stato sostenuto dalla Tent Partnership for Refugees, un’organizzazione non profit, che può contare sul supporto di Google.org, il braccio filantropico di Google, per accelerare il lavoro di Tent in Polonia, nonché su alleanze strategiche con LinkedIn e Visa (incluso il sostegno finanziario) per sviluppare le iniziative di tutoraggio professionale per i rifugiati in Europa. Peraltro – si sottolinea in una nota – questi impegni rafforzeranno la forza lavoro delle aziende, colmeranno le carenze di manodopera, rivitalizzeranno l’economia europea e genereranno più di due miliardi di dollari di reddito per i rifugiati in Europa ogni anno.

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