mercoledì 20 aprile 2016
​Il marchio giapponese annuncia di aver riscontrato manipolazioni sui test di due sue minicar. Il presidente Aikava chiede scusa. Il titolo crolla in Borsa
Mitsubishi ammette: «Consumi truccati»
COMMENTA E CONDIVIDI

​Nuovo scandalo nel settore automobilistico: questa volta tocca alla giapponese Mitsubishi, che ha annunciato di aver riscontrato manipolazioni ai test sui consumi di due sue minicar. Test che facevano apparire le performance migliori di quelle effettive, sulla base di metodologie peraltro non allineate con le normative vigenti in Giappone.

Complessivamente i veicoli coinvolti (quasi tutti venduti sul mercato nipponico) sono 625 mila, tra cui 157 mila eK Wagon e eK Space e 468 mila Dayz, modelli prodotti a partire dal giugno del 2013, inclusi quelli assemblati per la Nissan. Le anomalie sono state scoperte in una inchiesta interna ordinata dalla stessa casa auto e successivamente comunicate al ministero dei Trasporti giapponese. In una affollata conferenza stampa il presidente Tetsuro Aikawa ha chiesto scusa con il tradizionale inchino e ha riferito di aver ordinato lo stop alla produzione dei modelli e l'avvio di una indagine approfondita anche sulle proprie vetture destinate ai mercati esteri. Le azioni della sesta casa automobilstica nipponica sono crollate del 15% alla Borsa di Tokyo, la maggiore variazione percentuale in 12 anni.

Inevitabilmente la vicenda ha richiamato lo scandalo sulle alterazioni alle emisisoni dei gas di scarico esploso lo scorso settembre alla tedesca Volkswagen. A questo proposito oggi il dipartimento americano di Giustizia, pur senza ricorrere a un ordine formale, ha chiesto all'azienda tedesca di tenere segreto l'esito, atteso per domani, di un'indagine interna condotta dello studio legale Jones Day per conto del consiglio di sorveglianza del gruppo e volta a gettare luce sui responsabili dello scandalo. L'obiettivo del governo Usa è garantire la segretezza di nomi e dettagli che potrebbero essere cruciali nell'inchiesta in corso negli Stati Uniti proprio sul caso. Secondo il Wall Street Journal, che ne dà notizia, Washington non vuole alcun ostacolo nell'avanzare potenziali accuse di tipo penale e nel comminare una multa plurimiliardaria a Volkswagen.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: