martedì 15 febbraio 2011
Il voto di fiducia sul decreto slitta a domani mattina. Lo ha annunciato in Aula la presidente di turno Emma Bonino. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 9 e le due chiamate dei senatori per esprimere la fiducia cominceranno alle 10. Il risultato del voto dovrebbe esserci prima delle 11.
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Il governo pone, nell'Aula del Senato, la fiducia sul decreto milleproroghe, che è in prima lettura e scade il 27 febbraio. Gli emendamenti al provvedimento sono oltre 1.100 e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, alla fine della discussione generale sul decreto, ha chiesto il ricorso alla fiducia su un maximendamento presentato dal governo. Il voto di fiducia sul decreto Milleproroghe slitta a domani mattina. Lo ha annunciato in Aula la presidente di turno Emma Bonino. Le dichiarazioni di voto cominceranno alle 9 e le due chiamate dei senatori per esprimere la fiducia cominceranno alle 10. Il risultato del voto dovrebbe esserci prima delle 11.Ritorna la social card, arriva il foglio rosa anche per motorini e minicar. È con queste novità, contenute tra gli emendamenti passati venerdì in commissione, che il decreto Milleproroghe, approdato ieri all'aula del Senato, si prepara ad affrontare oggi il voto di fiducia. Dopodiché passerà alla Camera, dove il percorso è già scontato: esame in commissione e nuova fiducia in Aula, in modo da arrivare al via definitivo sul testo entro fine mese, ed evitare così che il decreto decada (scade il 27 febbraio). Mentre il governo lavora al maxiemendamento, su cui verrà posta la fiducia e che nelle intenzioni dei relatori (Gilberto Picchetto Fratin e Lucio Malan) dovrebbe rispettare il testo uscito dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali, l'Aula ha iniziato ieri l'esame del provvedimento, respingendo le pregiudiziali dell'opposizione e procedendo con la discussione generale che prosegue oggi. Nel testo del maxiemendamento potrebbe essere riformulato l'emendamento del Pd che riapre i termini per i ricorsi del lavoro da parte dei precari, mentre pare che sia allo studio una misura per consentire alle banche di rientrare nei vincoli imposti da Basilea 3. Dagli emendamenti approvati in commissione spuntano intanto altre novità: ritorna la social card che, per una fase sperimentale di un anno, verrà gestita dagli enti caritativi; arriva il foglio rosa anche per motorini e mini car; viene introdotta una nuova sanatoria per le affissioni elettorali abusive; nasce la Giornata della memoria per le vittime del terremoto de L'Aquila e di tutti gli eventi sismici e le calamità, che si festeggerà il 6 aprile; nasce il fondo unico di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, estorsione e usura. Sulle altre misure previste dal decreto si sollevano intanto critiche e anche qualche polemica: la tassa sul cinema non piace ai sindacati e alla federazione della musica; sulle quote latte il Pd accusa la Lega e gli agricoltori si dicono pronti a tornare in piazza; il Pd Morando accusa il Governo di scippare i contribuenti di 100 milioni per coprire le proprie inadempienze; mentre il presidente della provincia di Salerno Cirielli denuncia un inciucio Pd-Lega-Tremonti contro il Sud e la Campania. Scoppia infine una polemica sulla fecondazione assistita con l'allarme sulla violazione della privacy lanciato dall'Associazione Amica Cicogna, cui replica il sottosegretario alla salute Roccella: «Solo un polverone».
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