venerdì 17 gennaio 2020
Bilancio positivo nel 2019 in Europa, da record in Italia per Ferrari, Lamborghini, Lexus e gli altri “premium”. La strategia di Porsche (+28%) che ha acquistato l’autodromo di Franciacorta
Pietro Innocenti, ad di Porsche Italia, su circuito di Franciacorta acquistato dal marchio tedesco per trasformarlo in un centro polifunzionale

Pietro Innocenti, ad di Porsche Italia, su circuito di Franciacorta acquistato dal marchio tedesco per trasformarlo in un centro polifunzionale

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Avanti adagio, ma comunque avanti. Dopo aver chiuso in positivo l’anno in Italia con un flebile incremento delle immatricolazioni (1.916.320 vetture nuove, +0,3% rispetto al 2018) l’automobile archivia in leggero progresso (+1,2%) il 2019 anche nell’area EU più Efta. Il totale di immatricolazioni di autoveicoli lo scorso anno ha quasi raggiunto i 16 milioni, come ha reso noto l’associazione dei costruttori del vecchio continente (Acea). A influenzare la media è stato il risultato molto positivo di dicembre (+21,4%) dovuto alla forte pressione sul mercato delle case e dei concessionari (cioè sconti e autoimmatricolazioni) per smaltire vetture con emissioni di CO2 che ne avrebbero compromesso la vendita nel 2020 con l’esordio dei nuovi limiti climalteranti.

Un’analisi del Centro studi Promotor, sottolinea che quasi i tre quarti dei veicoli sono stati venduti nei cinque mercati continentali più importanti: Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Stupisce in particolare il dato del mercato tedesco, che ha chiuso con un +5% nonostante la crisi economica del Paese, risultato che negli ultimi venti anni è secondo solo a quello del 2009, sostenuto allora da bonus aziendali. Poi c’è il Regno Unito, in calo per il terzo anno di seguito (-2,9%): in questo caso a pesare sono state le incertezze per la Brexit. Il terzo mercato, quello francese, ha chiuso con un +1,9% mentre il quarto, quello italiano, è stabile (+0,3%) ma ancora lontano dai livelli pre-crisi (rispetto al 2007, mancano ancora quasi 200 mila immatricolazioni). Male Fiat-Chrysler che ha chiuso il 2019 con 946.571 auto vendute, il 7,3% in meno rispetto al 2018, passando dal 6,5 al 6% di quota totale di mercato in Europa. Negativo il risultato per Fca anche in Italia (-9,5%).

Ma le chiusure in affanno riguardano moltissimi marchi “generalisti” sul nostro mercato, Nissan (-21%) e Subaru (-18%) davanti a tutti, seguiti da Renault (-9%), Ford e Hyundai che hanno contenuto le perdite entro il 6%, Honda (-2%) e Kia che ha immatricolato le stesse vetture del 2018. Secondo l’associazione dei costruttori stranieri operanti nel nostro Paese, i dati del 2019 sottolineano il momento delicato che sta vivendo il comparto a livello continentale. Secondo il direttore generale di Unrae, Andrea Cardinali, «il mercato resta debole e l’anno si sarebbe chiuso in calo in assenza dell’ingente ricorso a vendite poco remunerative in dicembre per un comparto già gravato dagli ingenti investimenti richiesti dalle pressanti sfide tecnologiche ».

Una comparazione dei numeri rispetto ai singoli marchi, permette di delineare uno scenario d’insieme piuttosto sbilanciato a favore dei costruttori “premium”. A riprova del fatto che crisi e incertezza sugli investimenti colpiscono molto più le fasce medio-basse rispetto a quelle alte, il mercato del lusso nelle quattro ruote ha festeggiato invece un 2019 molto positivo. Da record le cifre in Italia per Lamborghini (+48%), Lexus (+47%) e Ferrari (+24%), ma anche Audi, Bmw e Mercedes hanno chiuso l’anno in crescita. Emblematico il caso di Porsche, che ha archiviato il 2019 con 6.710 consegne, il 28% in più rispetto all’anno precedente, risultato che anche quest’anno ha collocato l’Italia al terzo posto tra i suoi mercati europei.

L’ascesa di Porsche nel 2019 è stata guidata dal successo di Macan, che ha totalizzato 2.917 consegne, ovvero il 43% del totale. Al secondo posto Cayenne (1.596), poi la sempre richiestissima 911. «Il 2019 è stato ricco di successi - ha sottolineato Pietro Innocenti, ad di Porsche Italia –, ma stiamo già lavorando ai progetti 2020, l’anno forse più importante della nostra storia, segnato dall’inizio delle consegne di Taycan, la nostra prima vettura 100% elettrica, dal consolidamento delle infrastrutture per le nostre auto a batteria, dall’apertura di un innovativo concept store a CityLife Milano, dal lancio della nuova filosofia “Destination Porsche” e l’avvio dei lavori che porteranno, nel 2021, alla inaugurazione del Porsche Experience Center Franciacorta». L’autodromo bresciano di Castrezzato, da poco acquistato dal marchio tedesco, prevede un investimento di oltre 26 milioni di euro. Esteso su un’area di quasi 60 ettari, darà lavoro a circa 40 addetti e ospiterà al suo interno il Customer Center più grande del mondo (5.600mq), spazi per eventi, sale meeting, ristoranti, una pista per kart, un laboratorio dedicato all’esperienza di guida in realtà virtuale, zone d’accoglienza per i clienti Porsche e le loro famiglie. Lusso, prestazioni e fascino, ma per vendere le automobili e restare competitivi sul mercato oggi occorre una strategia più ampia che prevede anche questo.


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