martedì 24 giugno 2014
Secondo gli studenti dell'ultimo anno delle medie secondarie le iniziative più utili ai fini dell'orientamento sono state quelle che consentono di conoscere da vicino la realtà universitaria: assistere alle lezioni (38%) e incontro con i referenti universitari (27%).
Il 22% delle matricole sbaglia corso di laurea
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Il tasso di iscrizione dei 19enni all'Università era al 2011 del 30% con un calo complessivo del 20% dal 2003 al 2012 (dati Miur). Nell'ultimo anno accademico si sono invece immatricolati all'università in 222.754, circail 50% dei diplomati a luglio del 2012, secondo l'ultimo rapporto del servizio statistico Miur. Una nuova ricerca, Progetto Orientamento, condotta su un campione di circa 1.900 neodiplomati nel 2012 per il Consiglio universitario nazionale (Cun) fa luce sulle scelte e le difficoltà dei neodiplomati sul loro futuro e attesta che il 64% del campione si è iscritto a un corso di laurea, composto da un 51% che ha optato solo per lo studio e un 13% che la frequenta lavorando.Dall'indagine risulta che per 22 immatricolati su 100 la scelta del corso di laurea si è dimostrata sbagliata: l'8% di chi si è iscritto a una facoltà l'ha abbandonata al primo anno, mentre il 14% è ancora iscritto ma ha cambiato corso di laurea o Ateneo. Gli abbandoni coinvolgono il 24% degli immatricolati che provengono dagli istituti tecnici, il 19% dei diplomati professionali e il 4% dei liceali.La fonte più utilizzata per reperire informazioni per scegliere il corso di laurea è stata internet (84%), seguita da Università (64), genitori (37), amici (36), scuola (23) e media/giornali (19%). Il 75% dei neodiplomati coinvolti nella ricerca ha partecipato a iniziative di orientamento post-diploma presentate in collaborazione fra scuole e Università (80% dei liceali e 60% tra i professionali). Il 56% di questi ritiene che l'orientamento sia stato utile (60% maschi e 53% femmine). A un anno dal diploma, il 95% degli iscritti all'Università che ha seguito l'orientamento non intende cambiare corso nè ateneo, la quota cala all'86% per i diplomati agli istituti professionali.Secondo gli studenti dell'ultimo anno delle medie secondarie le iniziative più utili ai fini dell'orientamento sono state quelle che consentono di conoscere da vicino la realtà universitaria: assistere alle lezioni (38%) e incontro con i referenti universitari per conoscere i Corsi di Laurea(27%)."L'indagine - spiega Andrea Lenzi, presidente Cun - evidenzia che la partecipazione alle attività di orientamento incide positivamente sulla capacità degli studenti di compiere una scelta consapevole per il proprio futuro lavorativo e/o di studio già prima del conseguimento del diploma e chi vi partecipa ottiene anche, in media, risultati migliori rispetto a chi non lo ha fatto"."Gli studenti che hanno fatto orientamento si iscrivono all'Università in percentuale maggiore rispetto a coloro che non vi hanno partecipato e ottengono in media risultati migliori rispetto a chi non lo ha fatto", ha sottolinea Fabio Naro, consigliere Consiglio universitario nazionale, docente all'Università Sapienza  di Roma che ha diretto il sondaggio. Fra coloro che rinunciano agli studi risulta infine che, a un anno dal diploma, il tasso di occupazione (rapporto fra occupati Istat e campione ricerca) sfiora il 32% degli intervistati e la quota raggiunge il 40% dei diplomati professionali. Nel complesso le attività stabili (contratti a tempo indeterminato e attività autonome) riguardano il 9% di chi dichiara di lavorare (11% diplomati professionali, 9,5% liceali e 9% tecnici). Lavori non standard (contratti a tempo, lavoro a chiamata) per il 25 % dei ragazzi (per i diplomati tecnici è il 32). Il lavoro in nero riguarda invece il 39% dei diplomati con un picco massimo tra i liceali (48). In media il 68% degli occupati lavora part-time o saltuariamente (la quota sale all'83% tra i liceali e scende al 48,5% tra i diplomati professionali). Il 19% invece resta a casa e, fra questi, il 5% non cerca neanche un impiego.
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