martedì 6 settembre 2022
Più di 1.500 km dall'Italia all'Austria a bordo della mild hybrid del Tridente: prestazioni da coupè e grande confort
Maserati Ghibli GT 2022, è sempre un viaggio di classe
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Non c’è dubbio che il Tridente di Maserati evochi emozioni legate non solo alle prestazioni, ma al lusso discreto e alla cura attenta nella realizzazione di ogni particolare, per un comfort complessivo di alto livello. Niente di meglio che toccare con mano queste affermazioni a bordo della Maserati Ghibli GT recentemente aggiornata con il model year 2022, partendo da Milano e raggiungendo alcune mete significative dell’Austria felix come Bad Gastein e Salisburgo, che ben si sposano con le premesse annunciate. Poco più di millecinquecento chilometri tra autostrade, strade statali e sinuosi percorsi alpini, certamente sufficienti per farsi un’idea di cosa offre questa berlina di classe superiore, dotata di un due litri mild hybrid di cubatura apparentemente limitata, ma in grado di offrire una potenza di 330 cavalli con una coppia pari a 450 Nm @ 2250-4500, che le permette di raggiungere i 100 km/orari in 5”7 e di toccare i 255 km/h. Nata con l’idea di aggiungere prestazioni e allo stesso tempo di ridurre i consumi, rappresenta l’idea di Maserati delle motorizzazioni ibride e monta il primo motore di questo tipo nella storia del marchio, prendendolo a prestito da Alfa Romeo e rendendolo più vispo con una cinquantina di cavalli in più. Più veloce del diesel, più ecologica del benzina: ecco spiegata in poche parole la filosofia della Ghibli GT Hybrid, anche alla luce delle normative fiscali sulle emissioni applicate da molti paesi europei. Il suo design continua ad essere prestigioso, fluido e distintivo, riconoscibile come quello di una gran turismo italiana senza tempo capace di attirare gli sguardi dei passanti e coniugando prestazioni da coupé a un comfort di bordo che non teme confronti.

Come prima tappa raggiungiamo Bad Gastein, principale stazione idrotermale dell’Austria e vigilata dalle cime austere degli Alti Tauri, che ne fanno anche una famosa e attrezzata destinazione di sport invernali, caratterizzata da una famosa e scenografica cascata attraversata da un ponte e situata in pieno centro. Bad Gastein è nota anche per le auguste frequentazioni a cavallo tra fine ‘800 e primi del ‘900, tra le quali si segnalano quelle dell’imperatore Francesco Giuseppe, della di lui consorte Sissi e dell’amico Guglielmo, kaiser di Germania e re di Prussia, al quale si deve la più famosa e agevole passeggiata in mezzo ai boschi della cittadina, da lui spesso percorsa e a lui dedicata. A poca distanza si trovano anche le miniere d’oro di Bockstein, ormai abbandonate e utilizzate per percorsi salutari all’interno delle gallerie, così da fruire dei benefici del gas radon.

Al volante della Ghibli GT, dopo il piacevole borbottio dello scarico all’accensione, è la prodigiosa silenziosità di marcia a fare da protagonista, a tutto vantaggio del comfort di bordo, sottolineato dai rivestimenti rivisti nel look con sedili comfort in pelle e finiture in lacca nero pianoforte. Certo, qualche nostalgico purista si dispiacerà dell’assenza del classico rombo sportivo e magari rimpiangerà quelle orribili finzioni che ricreano falsamente questi suoni grazie agli altoparlanti di bordo. Ma basta arrivare a percorrere qualche misto veloce sulle statali o affrontare i primi tornanti alpini per ricredersi: la guidabilità è quella di una sportiva di razza. Tutto nella Ghibli GT Hybrid è studiato alla ricerca di una prestazione migliore: la vettura ibrida pesa meno della corrispondente dotata di motore sei cilindri, ma soprattutto ha una migliore distribuzione dei pesi, grazie al fatto che il motore è anteriore e la batteria collocata nella zona posteriore, rendendola ancora più maneggevole e divertente da guidare.


Raggiungere Salisburgo da Bad Gastein e quasi un attimo, se scegliessimo l’autostrada; ma preferiamo guidare e privilegiamo la statale per raggiungere questa incantevole città d’arte, sulle rive della Salzach e sovrastata dal Monchsberg, coronato dal possente castello Hoensaltzburg, a due passi dal confine bavarese. Città natale di Mozart e sede del prestigioso festival musicale che si tiene ad agosto, Salisburgo nel suo affascinante centro storico conserva un’atmosfera cinque-settecentesca elegante, ricca di edificazioni monumentali di impronta italiana e dovute alle realizzazioni dei vescovi principi, grazie alle ingenti risorse economiche ricavate dalle locali miniere di sale che diedero il nome alla città.

Il punto cruciale estetico di Ghibli è sempre il paraurti anteriore, che presenta un’ampia calandra “a muso di squalo” con listelli e inserto cromati nella parte superiore. La griglia concava, ispirata all’iconica concept car Alfieri, aggiunge un effetto tridimensionale al frontale della vettura. Il design della Ghibli non è funzionale solo all’estetica, ma ovviamente anche alla massima ottimizzazione dell’efficienza aerodinamica, con un coefficiente di appena 0,29, migliorato del 7% rispetto al valore di 0,31 del modello originale. Maneggevole e sincera, la Ghibli GT Hybrid abbina la fluidità di un motore a 6 cilindri alla coppia ai bassi regimi di un diesel e permette di avere la stessa ripresa della versione diesel unita alla potenza e all’accelerazione del V6 benzina da 350 cv, con un notevole risparmio sia di emissioni di C02, sia nei consumi di più del 20% pur mantenendo lo stesso livello di prestazioni, rendendo alla portata di tutti raggiungere e superare percorrenze di dieci km/litro.
Insomma, siamo soddisfatti. La Ghibli GT Hybrid è un bell’oggetto, non troppo chiassoso in termini di linea ma classico e determinato, che convince nella guida regalando piacevoli sensazioni al conducente, con basse emissioni e bassi consumi, che oggi potrebbero rappresentare un motivo in più per l’automobilista più attento, con in aggiunta un motore entro i due litri di cilindrata, che per qualche commercialista potrebbe essere determinante per consigliarne l’acquisto. La versione base, già abbastanza completa, parte da 87.000 euro; un prezzo che tuttavia può lievitare di molto e che può arrivare, se scegliete di avere la mano pesante con gli accessori come nel caso della nostra vettura oggetto di questo touring test, alla non banale cifra di 96.310 euro.



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