giovedì 6 ottobre 2022
La campagna di Marevivo, con BAT Italia e il MiTE contro l'inquinamento dei mari. La startup JustOnearth fa rilevazioni satellitari e usa l'intelligenza artificiale per individuare dove intervenire
L'installazione di Marevivo contro il littering, a Trieste

L'installazione di Marevivo contro il littering, a Trieste - Marevivo

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Sulla “scena del crimine”, circondata dal nastro giallo della polizia, le sagome delle vittime sono quelle di tartarughe, pesci, stelle marine. Le armi del delitto, invece, sono ancora lì: mozziconi di sigaretta, bottiglie di plastica accartocciate, tappi di bottiglie di birra. Il colpevole è ancora da trovare, ma gli indizi portano tutti a chi senza pensarci troppo getta in spiaggia o in mare rifiuti abbastanza piccoli da sembrare innocui.

L’installazione artistica del delitto del mare ha girato l'Italia accompagnando la terza edizione della campagna “Piccoli gesti, grandi crimini” realizzata da Marevivo Onlus in collaborazione con BAT Italia e con il patrocinio del ministero della Transizione ecologica. Nel mirino della campagna c’è il littering, l’abbandono di piccoli rifiuti nell’ambiente.

L’attenzione globale sull’inquinamento dei mari è cresciuta molto negli ultimi anni. In particolare per quanto riguarda la plastica. Si parla invece meno di uno dei più grandi fattori di inquinamento marino: i mozziconi di sigaretta, che rappresentano secondo l’Unep (il programma delle Nazioni Unite per l’ambiente) il 40% dei rifiuti del Mediterraneo, a fianco di bottiglie, lattine, carte e piccoli imballaggi, scarti con differenti tempi di smaltimento nell’ambiente (per la plastica si supera il secolo…). Si calcola che ogni anno circa 4.500 miliardi di mozziconi di sigaretta vengono smaltiti in modo irregolare. Solo in Italia sono 14 miliardi le “cicche” che non finiscono nel ciclo normale dei rifiuti.

La campagna di Marevivo ha coinvolto JustOnearth, startup tecnologica con obiettivi ambientali nata sotto l’ala dell’incubatore friulano Bic. JustOnearth usa la tecnologia satellitare del progetto Copernicus dell’Agenzia spaziale europea. Elabora la rilevazione delle immagini dal satellite con sistemi di intelligenza artificiale per rilevare la presenza di rifiuti, suddivide il territorio delle città in fasce di rischio di accumulo di rifiuti anche studiando le caratteristiche urbanistiche e le attività presenti. In questo modo aiuta le amministrazioni locali a intervenire in modo mirato e con la giusta tempistica. Ma anche a fare scelte semplici come mettere i cestini della spazzatura dove occorrono, organizzare meglio la raccolta dei rifiuti, rafforzare i controlli.

Per questa campagna di Marevivo, JustOnearth ha aiutato a valutare l’efficacia della strategia di sensibilizzazione della popolazione (con i volontari di Marevivo che hanno anche distribuito 50mila portamozziconi tascabili nelle città coinvolte). Ha funzionato: si è registrato un calo del littering del 51% a Trieste, del 41% a Salerno, del 31% a Pescara e del 53% a Viareggio (Pordenone non è stata coinvolta dalla rilevazioni da satellite).

Le rilevazione di JustOnearth

Le rilevazione di JustOnearth - JustONearth

Hanno contribuito anche l’istituto di ricerca SWG e la startup Rachael, che hanno indagato le motivazioni e le percezione della popolazione sul littering e le attese rispetto alla campagna di sensibilizzazione (hanno scoperto, per esempio, che non sempre la percezione dei cittadini sulla pulizia delle zone della città è coerente con la realtà).

«Marevivo, forte della sua esperienza soprattutto nell’ambito delle attività di sensibilizzazione, ha tra i suoi obiettivi la necessità di lavorare sulla percezione collettiva del problema» ha ricordato la responsabile delle relazioni istituzionali della onlus, Raffaella Giugni. Roberta Palazzetti, presidente e amministratore delegato di BAT Italia e area director per il Sud Europa ha ricordato che questa campagna, diventata «una best practice internazionale» per BAT si inserisce in “A Better Tomorrow”, il piano aziendale per costruire «un futuro migliore per consumatori, dipendenti e comunità in cui opera, riducendo l’impatto del proprio business sulla salute e adottando standard ambientali sempre più elevati in tutte le fasi della propria catena del valore».

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