martedì 18 ottobre 2016
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Siamo di fronte al più grande talent shortage della storia, almeno secondo l’indagine condotta da Manpower Group, che coinvolge ogni anno oltre 42mila responsabili di Risorse Umane di 42 Paesi. L’aggiornamento delle competenze è oggi più necessario che mai, e la maggior parte delle aziende sembra guardare prima di tutto al proprio interno con oltre la metà che intende sviluppare e formare la propria popolazione internamente. Questo risultato rappresenta un salto significativo rispetto all’indagine di Manpower Group del 2015 quando solo un 20% dei rispondenti preferiva la formazione interna per sviluppare competenze specifiche su ruoli chiave dell’organizzazione.  Nel settore IT viene registrato il talent shortage più significativo degli ultimi anni: si passa infatti dalla nona alla seconda posizione nella classifica dei settori con il più alto tasso di shortage, ed è la prima volta in cui il settore rientra tra le prime cinque posizioni più difficili da reperire sul mercato."L’aggiornamento continuo delle competenze è fondamentale per le aziende che oggi vogliono accelerare sulle loro performance – afferma Stefano Scabbio, presidente di Manpower Group per l’Area Mediterranea e l’Europa Orientale -. Coloro che sono in grado di riconoscere tale necessità risultano essere le stesse che prediligono la formazione e nuovi programmai di up-skilling e re-skilling al proprio interno.  Ci aspettiamo che il numero di tali realtà aumenti nei prossimi anni in modo esponenziale, in particolare sulle competenze digitali. Per questo motivo Manpower Group punta sullo sviluppo della learnability, ossia la volontà e la capacità dell’individuo di apprendere nuove competenze in modo da aumentare la propria employability nel lungo termine. In questo senso affianca e supporta le aziende nel processo di sviluppo di nuove competenze e aggiornamento interno".A livello globale, la maggiore difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze viene riscontrata ancora una volta in Giappone dove la quota di aziende che lamentano difficoltà è salita del 5% rispetto allo scorso anno. Tendenza simile si riscontra in Argentina dove si sfiora per la prima volta il 60%, mentre in Europa la percentuale è del 36%, comunque la più alta dal 2006.Delle 42.300 persone intervistate, i lavori più difficili da trovare sul mercato sono i commercianti altamente qualificati per il quinto anno consecutivo. I rappresentati commerciali, gli ingegneri, i tecnici e gli autisti scivolano tutti di una posizione, mentre le assistenti d’ufficio scendono di due posti alla decima posizione.
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