martedì 4 ottobre 2022
«Si tratta di soluzioni che non richiedono permessi o personale qualificato per l’installazione, non hanno limitazioni legate alla canna fumaria», spiega Alessandro Gatti, fondatore di MaisonFire
Alessandro Gatti, fondatore di MaisonFire

Alessandro Gatti, fondatore di MaisonFire - Archivio

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Tornano di moda stufe e camini a legna. Tutta colpa o merito della crisi energetica causata dalla riduzione della fornitura di gas dalla Russia. Una soluzione ideale per le tasche di tante famiglie. Un po’ meno per l’ambiente. L’Arpa-Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha rilevato infatti che solo in Lombardia il 39% delle emissioni di Pm10 deriva dall’impiego di camini a legna domestici (spesso di vecchia generazione). Inoltre sottolinea anche come la combustione di legna produca Pm2,5, particolati aerei in grado di raggiungere la regione alveolare dei nostri polmoni. Tuttavia una soluzione vantaggiosa, sia in termini economici che ambientali, è costituita dal caminetto “ecologico”: senza canna fumaria, a bioetanolo, elettrico o elettrico ad acqua che consente di scaldare ambienti di 25-30 metri quadrati senza emettere alcuna sostanza inquinante. «I caminetti elettrici ed elettrici ad acqua dotati di funzione riscaldante donano tepore alle stanze di casa con un consumo di 2 kw l’ora pari a circa 0,7euro l’ora - spiega Alessandro Gatti, fondatore di MaisonFire nel 2009 -. Si tratta di soluzioni che non richiedono permessi o personale qualificato per l’installazione, non hanno limitazioni legate alla canna fumaria e possono stare a contatto con qualsiasi superficie. Si tratta di focolari decorativi, ma se accesi per esempio tutte le sere per riscaldare e creare atmosfera nella zona giorno, permettono di risparmiare sul riscaldamento. Sono una valida alternativa a inizio autunno, per ritardare l’accensione dei termosifoni, mentre in primavera consentono di spegnerli prima, arrivando a usare la caldaia un mese in meno all’anno». La sua azienda ha scommesso sui focolari senza canna fumaria. «Puntammo su quella che allora in Italia era una vera e propria nicchia, a dir poco marginale, ma che nei Paesi del Nord Europa rappresentava il 70% del mercato - racconta il fondatore -. La mission era ed è quella di rendere la bellezza del focolare accessibile in qualsiasi abitazione, anche di città, svincolandola dalle esigenze del camino tradizionale, come carica della legna, manutenzione, pulizia e permessi. Il tutto prestando grande attenzione al design, alla sicurezza d’impiego e alla sostenibilità. I circa 4 mila camini che produciamo e vendiamo in un anno soddisfano oggi solo una piccola parte delle richieste». L’idea si è dunque rivelata vincente. I suoi camini “ecologici” sono presenti con distributori in una quindicina di Paesi nel mondo e vende in Medio Oriente, in India, in Africa e in tutta Europa. «In particolare l’area Mena (Medio Oriente e Africa del Nord, ndr) per il nostro business è attraente, esprime grande voglia di innovazione ed elevati standard di crescita. Lo stile architettonico Italiano ha inoltre qui un forte appeal e i nostri caminetti elettrici ad acqua ed elettrici si sono dimostrati la risposta immediata alla domanda di queste nazioni in cui il clima non suggerisce l'esigenza di realizzare un camino da riscaldamento, pertanto viene pienamente compresa la chiave di lettura della nostra idea di caminetto, ovvero, un complemento prettamente estetico, con lo scopo principale di creare suggestione, arredando elegantemente gli ambienti fulcro della vita in famiglia, attraverso un elemento emozionale», conclude Gatti.


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