giovedì 25 giugno 2015
Dal 2010 sono state create 27 imprese, che danno lavoro a oltre 300 persone. L'obiettivo è arrivare alla creazione di 150 posti l'anno.
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In Luiss Enlabs La Fabbrica delle Start up, acceleratore situato dentro la Stazione Termini, a Roma, si è tenuto l’Investor Day nel corso del quale le sei start up uscenti dall’ultimo programma di accelerazione hanno fatto il loro debutto davanti ad un’ampia platea di investitori, corporate e stampa specializzata.L’Investor Day è l’evento conclusivo dell’intenso programma che in cinque mesi si prefigge di mettere gli startupper in condizione di costruire e sviluppare un modello di business ripetibile, scalabile e profittevole.Da un progetto in nuce, le start up devono arrivare in pochi mesi a fatturare con clienti reali. Un obiettivo che in questi anni le start up hanno sempre centrato, grazie al sostegno di mentori eadvisor, un network esteso e qualificato di contatti e un investimento del valore di 60mila euro per ciascuna star tup effettuato da LVenture Group, holding di venture capital quotata sul Mta di Borsa Italiana."Che la formula del nostro programma di accelerazione funzioni lo dimostrano i numeri - spiega Luigi Capello, ceo di LVenture Group e fondatore di Luiss Enlabs -. Dal 2010 abbiamo accelerato 27 start up, con un tasso di follow-on di oltre l’80% attraverso co-investimenti effettuati con più di 70 soggetti, tra business angel e altri veicoli di investimento. Finora abbiamo creato oltre 300 posti di lavoro e non contiamo di fermarci: vogliamo arrivare a crearne 150 l’anno, ampliando i nostri spazi e investendo in un numero crescente di startup. Puntiamo a diventare il Tech Hub di riferimento per l’innovazione".Sul palco dell’Investor Day, introdotte ciascuna dal proprio advisor, si sono quindi susseguite le startup, tutte diverse e tutte ugualmente originali e innovative. Dalle pozioni magiche di Brave Potions che 'trasforma' i bambini in principi e principesse con un’app, a Moovenda che consegna le eccellenze gastronomiche della città in qualsiasi luogo a qualsiasi ora, passando per Majeeko che crea un sito da una pagina Facebook con un click. E poi ancora Nextwin, social game per appassionati di scommesse, Verticomics che permette di leggere i fumetti sullo smartphone e infine Voverc, la soluzione che permette di creare un centralino telefonico in meno di un minuto.Sette minuti per illustrare la propria vision, il business plan e il team: questo il tempo e gli ingredienti a disposizione per il famoso pitch, la presentazione che le start up preparano per convincere potenziali investitori.Secondo gli ultimi dati del registro delle imprese della Camera di commercio, in Italia, il numero di start up innovative è in crescita: attualmente se ne contano oltre 4mila. Si tratta di un trend incoraggiante anche se ancora ben lontano dalla realtà delle startup negli Usa, modello di riferimento italiano."Vivendo e lavorando in Silicon Valley da 20 anni, ho avuto modo di essere protagonista della suaevoluzione e del rapporto unico che esiste tra ditte grandi e affermate e le start up - testimonia Salvatore Giammarresi, esperto di gestione e globalizzazione presso Paypal, nel corso del suo intervento -. È un ecosistema che facilita lo sviluppo di nuove idee e un continuo ricambio di risorse umane, come dimostrato in modo più evidente negli ultimi anni dal fenomeno dell'acqui-hiring. Nella Valley le grandi imprese acquisiscono start up per restare competitive, in Italia tutto ciò per ora non accade".
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