mercoledì 3 gennaio 2018
Nel corso dell’iniziativa, che percorrerà lo Stivale dal Nord al Sud del Paese nei prossimi mesi, oltre 60 studenti incontreranno gli allievi di 21 scuole, rappresentative di tutte le regioni
Così si diffonde la cultura della legalità e del merito
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Diffondere la cultura della legalità tra i banchi di scuola, nei giovanissimi, favorendo lo scambio di principi etici e una condivisione di esperienze tra studenti Luiss e gli alunni degli istituti di primo e di secondo grado di tutto il territorio italiano e valorizzare il merito. È questa l’idea alla base del Progetto Legalità, nato dalla firma del Protocollo d’intesa tra Luiss, Anac, Csm e Dna e in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

«I nostri studenti – ha spiegato Paola Severino, rettore della Luiss – hanno accolto con grandissimo entusiasmo questa iniziativa. Avranno l’occasione di riflettere sui concetti di cittadinanza attiva, giustizia e responsabilità individuale, acquisire consapevolezza su come promuovere cambiamenti sociali attraverso azioni concrete e costruire con gli allievi delle scuole una cultura della legalità, intesa come impegno civile e senso della collettività. Non può esserci libertà senza legalità, e i giovani devono mettere in pratica entrambe per poter crescere come persone e come cittadini e per capire che la cosa pubblica è di tutti, e non di nessuno».

Nel corso dell’iniziativa, che percorrerà lo Stivale dal Nord al Sud del Paese nei prossimi mesi, oltre 60 studenti della Luiss incontreranno gli allievi di 21 scuole, rappresentative di tutte le regioni italiane.

«Il coinvolgimento dei giovani per i giovani nel segno della legalità – ha dichiarato Valeria Fedeli, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - è il valore aggiunto di questo progetto, che mira a diffondere tra le nuove generazioni i valori della solidarietà, della responsabilità sociale, del rispetto, dell’uguaglianza. Valori e principi – che sono tra l’altro lo scheletro della nostra Costituzione – che vengono trasmessi a studentesse e studenti da giovani come loro, allieve e allievi di questo Ateneo. Un'iniziativa come questa richiama le ragazze e i ragazzi al protagonismo, alla partecipazione attiva, alla consapevolezza. Dà loro fiducia e riconosce l’importanza della loro azione. Come comunità educante dobbiamo impegnarci per accompagnare le nostre studentesse e i nostri studenti in questo percorso di accesso libero e critico alla realtà. Attraverso il nostro sistema di istruzione e formazione possiamo renderli consapevoli che il rispetto della legge è l’unica strada per un futuro di benessere condiviso e di uguaglianza».


Il compito degli studenti dell’Ateneo in qualità di tutor sarà quello di organizzare alcuni cicli di incontri e costruire un vero e proprio “laboratorio per la legalità”, presso le sedi degli Istituti coinvolti, dopo aver scelto autonomamente gli argomenti da affrontare e da approfondire.

«Si tratta di una grande opportunità per tutti, per gli studenti dell’Ateneo e per quelli degli Istituti Scolastici – ha aggiunto Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss -. I ragazzi avranno la possibilità di confrontarsi con realtà differenti da quella con cui sono abituati a interagire quotidianamente e potranno maturare vivendo un’esperienza unica di condivisione dei valori della legalità. Potranno sviluppare le proprie abilità pratiche e realizzare un'esperienza con un significato etico e un grande impatto sociale, una contaminazione positiva tra sapere e saper fare, affiancando le nozioni teoriche alle competenze pratiche, sempre più importanti per accedere al mondo del lavoro».

Operativi da febbraio 2018, i tutor seguiranno i ragazzi confrontandosi e condividendo con loro, progetti innovativi volti a diffondere nelle scuole di appartenenza la cultura della legalità, sulla base delle specifiche problematiche e criticità legate al territorio, attraverso forme espressive le più diverse ed iniziative pensate su misura della realtà e dell’età dei giovanissimi allievi coinvolti: dagli incontri con i protagonisti dell’anticorruzione, alle attività per favorire l’integrazione sociale e la cittadinanza attiva fino alla realizzazione di video e murales. Di forme visive si è parlato con la proiezione del trailer della serie di docu-film Nel nome del popolo italiano prodotta da Anele, Rai Cinema e Rai Com.

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