mercoledì 13 ottobre 2021
I dati del 2020 raccontano un aumento delle donazioni (+15% rispetto al 2019) e la generazione di un valore economico totale di 53 milioni di euro. Le persone seguite sono state 913
Durante la pandemia, la Lega del Filo d'Oro non si è fermata

Lega del Filo d'Oro

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“Guardare oltre” è da sempre uno dei valori che guida la Lega del Filo d’Oro, il principale punto di riferimento in Italia per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Lo slogan si adatta più che mai alle sfide raccontate nel bilancio di sostenibilità del 2020, anno della pandemia. È stato realizzato insieme alla School of Management dell’Università di Milano e presentato questa mattina a Palazzo Greppi.

I dati sono tanti e uno salta subito all’occhio: nonostante le difficoltà dovute al coronavirus, le donazioni sono aumentate del 15,4% rispetto al 2019 e costituiscono il 74% delle entrate totali della fondazione. È un apporto fondamentale per tutte le attività, che nel 2020 hanno generato un valore economico totale di 53,2 milioni di euro, l’8% in più rispetto ai dodici mesi precedenti. La pandemia ha imposto alcuni cambiamenti: il numero dei ricoveri giornalieri è diminuito (-10% rispetto al 2019) e i centri diurni sono dovuti rimanere chiusi per alcuni periodi.

Le misure di distanziamento hanno rischiato di chiudere le persone sordocieche in un doppio isolamento: per loro, la dimensione del tatto e della vicinanza sono fondamentali. Non è stato così: gli utenti che hanno usufruito dei servizi della Lega del Filo D’oro sono stati 913, solo il 3% in meno rispetto al 2019. “È un numero per noi molto rilevante - afferma il presidente della fondazione Rossano Bartoli - significa lavorare con altrettante famiglie”.

Per alcune di loro, proprio il 2020 è stato un nuovo inizio. Un esempio: Matteo ha quattro anni e mezzo e una patologia che si chiama anoftalmia congenita. Non ha bulbo oculare né nervi ottici e quindi non può vedere. Proprio l’anno scorso ha iniziato il suo percorso in fondazione con una valutazione delle abilità e la preparazione di un programma individuale che valorizza i suoi punti di forza. Ogni persona è unica e per questo richiede una cura particolare, che coinvolge soprattutto educatori professionali e personale sanitario. I dipendenti della Lega del Filo d’oro nel 2020 sono stati 616 con un turnover in uscita, al netto delle pensioni, dell 2%. Un dato valutato molto positivamente: vuol dire che in pochi hanno lasciato la fondazione nonostante le tante opportunità che si sono aperte in ambito sanitario con la pandemia.

Per la Lega del Filo d’Oro, il prossimo obiettivo è la conclusione della costruzione del Centro Nazionale a Osimo, in provincia di Ancona, con gli edifici residenziali per le persone sordocieche. Un sogno grande che vuole diventare “luogo di nuove ripartenze. Per andare oltre il buio, oltre il silenzio”.

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