giovedì 10 luglio 2014
Dal 1° gennaio 2015 le aziende potranno destinare non più il 70, ma l’80% della quota dei loro versamenti dello 0,30%.
Le nuove strategie per imprese e lavoratori
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Dal 1° gennaio 2015 le aziende aderenti a Fondimpresa avranno la facoltà di destinare al proprio Conto Formazione non più il 70 ma l’80% della quota dei loro versamenti dello 0,30%. È quanto deliberato dal Comitato di Indirizzo Strategico, composto dai vertici di Confindustria Cgil Cisl e Uil, che ha inteso in tal modo rafforzare, nell’ambito di progetti condivisi tra azienda e rappresentanze sindacali, l’investimento aziendale nella formazione per i lavoratori. Il Fondo amplierà, così, la disponibilità di risorse per le imprese che realizzeranno direttamente le attività formative, pur mantenendo lo strumento solidaristico dei Bandi del Conto di Sistema.Nel corso della riunione, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e il vicepresidente per le Relazioni industriali e Welfare Stefano Dolcetta, i segretari generali di Cgil e Uil Susanna Camusso e Luigi Angeletti e il segretario generale aggiunto Cisl Anna Maria Furlan hanno convenuto che, alla luce del successo delle attività già svolte in tal senso, Fondimpresa, in presenza di specifici indirizzi concordati tra Governo e Parti Sociali, si pone l’obiettivo di predisporre il supporto finanziario per promuovere attività formative di accompagnamento rivolte al reinserimento delle persone che hanno perso il lavoro, alla riqualificazione dei lavoratori che beneficiano di ammortizzatori sociali, al primo inserimento dei giovani. Misure caratterizzate, come di consueto, da una forma sussidiaria rispetto all’intervento pubblico, da realizzare in autonomia e in conformità alle regole che governano il Fondo. Il finanziamento di questi interventi presuppone ovviamente – sottolineano i componenti del Comitato – che il Fondo possa disporre integralmente delle risorse dello 0,30% versate dalle aziende aderenti, senza ulteriori prelievi come quello operato lo scorso anno dal Governo con il DL 54/2013, che contraddice l’intento di dare impulso alle politiche attive del lavoro. A margine della riunione, Confindustria Cgil Cisl e Uil hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa su criteri e modalità per la condivisione, tra le parti sociali, dei piani formativi, che aggiorna quello precedente, del 2008, anche per assumere come riferimento il Testo Unico sulla Rappresentanza dello scorso gennaio. Fondimpresa, il maggiore dei Fondi interprofessionali per la formazione continua, con 173mila imprese aderenti e 4,5 milioni di lavoratori, ha ritmi di crescita di adesioni e attività che non conoscono rallentamenti: nei primi cinque mesi del 2014 il numero delle imprese e dei lavoratori in formazione è aumentato del 6% rispetto alla fine del 2013. "In sette anni – evidenzia il presidente di Fondimpresa, Giorgio Fossa - abbiamo significativamente promosso la formazione in azienda, sia in funzione dello sviluppo competitivo che di tutela dell’occupazione nelle imprese in crisi, finanziando con 1,9 miliardi di euro piani formativi per oltre 3,6 milioni di partecipanti".  Il Fondo, sottolinea il presidente, ha reso possibile in forma ampiamente diffusa l’aggiornamento delle competenze nelle Pmi: "Ben il 70% delle aziende che hanno fatto formazione con i nostri finanziamenti ha meno di 50 dipendenti".  
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