lunedì 22 marzo 2021
Nel 2020 rapporti economici per 116 miliardi in calo dell'8,7%
Le catene del valore Italia-Germania resistono alla pandemia
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Nel 2020, per effetto della pandemia, il volume dell’interscambio commerciale tra Italia e Germania è sceso dell’8,7% sul 2019, attestandosi secondo l'Istat su un totale di 116 miliardi di euro. Lo scorso anno le esportazioni italiane verso la Germania hanno toccato quota 55,7 miliardi di euro (-4,8%). L’import è sceso a 60,3 miliardi, in flessione del 12,1% sull’anno precedente. Il deficit commerciale del Belpaese per il 2020 ammonta a 4,63 miliardi, in riduzione di 11 miliardi rispetto al 2019 a causa del calo dell’export tedesco. I dati della Camera di Commercio italo-germanica (AHK) evidenziano che la Germania resta primo partner commerciale per l’Italia, superando la Francia, al secondo posto con 75,9 miliardi. Tra i partner della Germania, secondo i dati Destatis l’Italia si attesta al sesto posto (superata dalla Polonia), perdendo una posizione principalmente per via del calo delle esportazioni tedesche verso il nostro Paese. «Dopo quattro anni consecutivi di record nella nostra partnership economica e un 2019 nel segno della stabilità il 2020 ha portato una delle più grandi sfide degli ultimi decenni per i rapporti commerciali bilaterali. La riduzione dei volumi di interscambi è significativa, ma al tempo stesso inferiore a quella subita da altri importanti partner europei per la Germania, oltre che migliore delle previsioni fatte poco meno di un anno fa. In questo senso la sostanziale tenuta dell’interscambio tra i nostri Paesi è la riprova di un rapporto solido e radicato, che ha retto la prova della pandemia e che svolgerà una funzione centrale nel contesto di ripresa», commenta Jörg Buck, Consigliere Delegato della AHK. A livello regionale, riconfermano il ruolo di traino le regioni del Nord (Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna) e i Länder più industrializzati (Baviera, Baden-Württemberg e Renania Settentrionale-Vestfalia). Perno della partnership commerciale resta la produzione industriale e i flussi principali riguardano i settori del chimico/farmaceutico, dei macchinari, dell’automotive e della siderurgia: la corrispondenza tra i principali settori di export dei due Paesi conferma ancora una volta l’esistenza di un legame di co-produzione e interconnessione.

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