venerdì 7 ottobre 2022
Figura in crescita del 16 % nei prossimi 12 mesi. La formazione sostenibile passa da Encubator: candidature entro il 31 ottobre. Terna lancia "Nora, il futuro dell'energia è il nostro mestiere"
L'energy manager è tra le figure più richieste dalle aziende

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L’efficienza energetica rappresenta una delle sfide di tutte le aziende per i prossimi anni. Capire come l’energia viene utilizzata e individuare tutti gli interventi necessari per migliorarne l’impiego e limitarne gli sprechi è fondamentale. L’energy manager – il professionista che si occupa di redigere i bilanci energetici e di fornire le informazioni energetiche richieste dalle normative – sarà uno dei lavori del futuro. La richiesta è in costante aumento: secondo i dati elaborati dall’Osservatorio di Hunters Group, ci si aspetta una crescita del 16 % nei prossimi 12 mesi. Ma chi sono e dove lavorano gli energy manager? Uno studio di Hunters Group - condotto da Davide Cambianica, Federica Latino, Roberto Albanese e Santina Sammito - ha analizzato i curricula di 5mila profili professionali al cui interno compare il termine energy manager. È emerso un quadro molto interessante: nel 48% dei casi si tratta di candidati over 46, nel 37% di candidati con un’età compresa tra i 36 e i 45 anni e solo nel 15% dei profili junior, tra i 26 e i 35 anni. Oltre a essere professionisti con parecchi anni di lavoro alle spalle, lavorano per lo più in grandi gruppi (60%), poi nelle piccole e medie imprese (30%). In pochissimi casi (10%) operano in start up o micro-aziende. Dei 5mila profili analizzati, inoltre, solo il 55% ha come qualifica quella di energy manager. Gli altri professionisti, invece, hanno ruoli legati al project management, al facility management, all’operation o procurement management. Quali sono le sue competenze? L’85% possiede una preparazione tecnica, come per esempio ingegneria meccanica, elettrica, ambientale ovvero si tratta di periti termotecnici o geometri. A livello di competenze tecnologiche e digitali, invece, dall’indagine emerge che Scada e Mes sono utilizzate quotidianamente nel 40% dei casi (soprattutto dai giovani), mentre software di monitoraggio o simulazione sono utilizzati nel 50% dei casi, soprattutto da figure professionali con più di 35 anni. La sfida professionale che investe questa importante funzione aziendale non è solo riferita all’aggiornamento digitale e tecnologico, ma riguarda sempre più la sua integrazione a pieno titolo all’interno di strutture organizzative complesse in un ruolo sempre più vicino alle strategie di business in opposizione ad un suo collocamento relegato ad una posizione di ottimizzatore delle risorse energetiche dell’azienda. Permeare il ruolo con l’apertura al digitale è quindi la strada madre per fornire gli strumenti atti ad avvicinarsi al mercato, all’elaborazione e interpretazione del dato.

La formazione sostenibile passa da Encubator

Al via la prima edizione di Encubator, un progetto ideato da PoliHub - Innovation Park & Startup Accelerator in stretta collaborazione con Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e il Politecnico di Milano per individuare progetti tecnologici in ambito sostenibilità e valorizzare al massimo il loro potenziale. Il programma si rivolge a spinoff universitari o provenienti da centri di ricerca e a start up early stage impegnate in progetti utili ad affrontare le sfide sociali, ambientali ed economiche del nostro tempo. Gli ambiti di interesse del progetto sono molteplici: Energy generation, Energy distribution & storage, Energy efficiency & management, Smart mobility & infrastructure, Chemicals & advanced materials, Sustainable manufaturing, Green buildings, Agriculture & food production, Water, Circular economy & waste e Smartcities & sustainable tourism. I vincitori possono accedere a un grant in denaro, un programma di accelerazione gestito da PoliHub della durata di quattro mesi, un network di aziende e investitori del mondo imprenditoriale, dell’energia e dell’economia circolare e un Demo Day, dove incontrare gli investitori. Le candidature sono aperte fino al 31 ottobre e il programma di accelerazione si concluderà a maggio 2023. Per ulteriori informazioni: www.startupencubator.com.

Terna lancia "Nora, il futuro dell'energia è il nostro mestiere"

Terna presenta Nora, il futuro dell’energia è il nostro mestiere, un podcast in nove puntate per raccontare alla generazione Z il progetto Tyrrhenian Lab e i temi della transizione energetica. Il podcast, disponibile sulle principali piattaforme audio, si rivolge a tutti gli appassionati dei temi dell’energia e dell’innovazione. Energie rinnovabili, digitalizzazione, nuova mobilità sono solo alcuni dei temi al centro di un racconto generazionale che affronta i grandi cambiamenti e la transizione energetica attraverso il viaggio professionale, ma anche personale, di una ragazza 28enne che ama definirsi una ‘nerd’ dotata di un infallibile e straordinario talento da profiler. I talenti e le competenze sono al cuore del Tyrrhenian Lab, il progetto per il quale l’azienda guidata da Stefano Donnarumma investirà complessivamente 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni: un centro di formazione di eccellenza, realizzato in stretta collaborazione con le Università di Cagliari, Salerno e Palermo e distribuito nelle città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna, per un totale di 950 km di collegamento e 3,7 miliardi di euro di investimenti. Grazie alle intese siglate con i tre Atenei, Terna selezionerà e formerà, tra l’autunno del 2022 e il 2025, più di 150 giovani di elevata professionalità, ai quali sarà erogato un master universitario di 12 mesi incentrato sullo sviluppo di competenze tecnologiche e strategiche funzionali alla trasformazione digitale e alla transizione energetica. Gli studenti, una volta completati i 12 mesi di master, potranno poi essere assunti nelle sedi territoriali Terna delle tre città.

Italgas e Bei promuovono l'efficienza energetica

Ridurre l’inquinamento ambientale tramite investimenti volti a migliorare l’efficienza energetica di edifici residenziali in tutta Italia nei prossimi tre anni. Questo è l’obiettivo principale del finanziamento quadro di 150 milioni di euro concesso dalla Bei-Banca europea per gli investimenti a Italgas per interventi da realizzare in Italia attraverso Seaside, la Energy Service Company del Gruppo. Il finanziamento mira a supportare la realizzazione di interventi per l'efficienza energetica sul territorio nazionale, principalmente orientati alla riqualificazione di edifici residenziali, che abbiano l’obiettivo di ridurre l'inquinamento atmosferico e produrre benefici per la salute, in linea con le direttive del Green Deal europeo e della Renovation Wave, che mira a raddoppiare il tasso di rinnovamento energetico degli edifici europei entro il 2030. Si stima che gli interventi finanziati dalla Bei contribuiranno a migliorare l’efficienza energetica di circa 4.500 abitazioni e che la fase di implementazione del progetto permetterà di creare oltre 1.500 nuovi posti di lavoro.



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