giovedì 21 aprile 2022
Nel 2021 le esportazioni sono cresciute dell'1% dopo il calo del 10,8% registrato nel 2020. In recupero anche il distretto della ceramica di Castelcivita (+13%) e quello ortofrutticolo (+2,8%)
In recupero anche il polo Ict del Lazio

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Nel 2021 le esportazioni dei poli tecnologici laziali sono cresciute dell’1% dopo il calo del 10,8% registrato nel 2020, ma attestandosi comunque su valori inferiori al periodo pre-pandemia. Nonostante il recupero del polo Ict (+31,9%) e del polo aereospaziale (+39,6%), la performance complessiva risente dell’andamento ancora negativo del polo farmaceutico (-5%). Quest'ultimo, infatti, nonostante i buoni risultati osservati in Belgio (primo sbocco commerciale) e nei Paesi Bassi, ha chiuso il 2021 con un calo delle esportazioni del 5% rispetto al 2020, scontando il ridimensionamento degli scambi su tutti i restanti principali mercati, in particolare Stati Uniti (-57,2%), Regno Unito (-79,8%) e Germania (-19%). L’export verso Russia e Ucraina risulta contenuto: nel 2021 le esportazioni verso questi mercati sono risultate pari a circa quattro milioni di euro, lo 0,03% del totale. Nel complesso le esportazioni del polo si sono attestate su livelli pari a 11,2 miliardi di euro, circa due miliardi in meno rispetto al 2019. Molto bene invece il polo Ict romano che ha superato il miliardo di valore esportato registrando una crescita sostenuta (+31,9%) e recuperando pienamente quanto perso nel 2020. A trainare le vendite è stato soprattutto il mercato inglese che si afferma primo sbocco commerciale del polo. Bene anche le vendite in Arabia Saudita, Svizzera, Paesi Bassi e Germania. Le esportazioni verso Russia e Ucraina, nel 2021, sono state pari a 6,7 milioni di euro, pari allo 0,6% dell’export complessivo del polo. Ottimi risultati anche per il polo aereospaziale, che nel 2021 ha raggiunto un livello di export pari a 1,7 miliardi di euro. A sostenere le vendite sono stati soprattutto l’Egitto (primo sbocco commerciale), il Regno Unito e gli Stati Uniti. Il 2021 ha evidenziato un calo delle esportazioni verso la Russia che attualmente è l’ottavo sbocco commerciale del polo. Marginale invece l’export in Ucraina. Il Monitor dei Poli Tecnologici del Lazio realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo conferma la rilevanza dei poli hi-tech regionali nel panorama manifatturiero italiano.

Nel report viene analizzata l’evoluzione delle esportazioni anche dei due distretti manifatturieri tradizionali del Lazio. Il distretto della ceramica di Civita Castellana nel 2021 ha registrato ottime performance (+13% tendenziale) superando i livelli pre-pandemia. Particolarmente vivaci le vendite in Austria e Svizzera, mentre si è registrato un rallentamento degli scambi con i Paesi Bassi. L’esposizione verso Ucraina e Russia supera di poco i quattro milioni di euro, pari al 3,5% delle esportazioni totali del distretto. Riprende il trend di crescita per il distretto ortofrutticolo dell’Agropontino (+2,8% tendenziale) dopo il lieve arretramento del 2020. Il maggior contributo alla crescita continua a provenire dalla Germania che rappresenta quasi il 50% delle esportazioni del distretto. Bene anche la Polonia (secondo sbocco commerciale), mentre sono pressoché nulli gli scambi con Ucraina e Russia.

«I numeri del 2021 ci descrivono un sistema economico in ripresa, con le imprese laziali che spiccano per la capacità di valorizzare le proprie produzioni all’estero - commenta Roberto Gabrielli, direttore regionale Lazio e Abruzzo di Intesa Sanpaolo -. Oggi l’aumento dei costi di produzione legati all’approvvigionamento di energia e delle materie prime, insieme alle tensioni geopolitiche internazionali modificano il contesto e spingono l’intero sistema ad adoperarsi per mantenere accesi i motori delle imprese. A esse il nostro Gruppo offre nuove misure finanziarie immediate, soprattutto per le pmi energivore e quelle il cui fatturato potrebbe risentire maggiormente di un calo delle esportazioni, oltre ad accompagnarne gli investimenti verso la transizione digitale, ambientale ed energetica. Nell’arco del Piano d’impresa 2022-2025 intendiamo supportare l’economia reale con un programma dedicato alle iniziative del Pnrr, mettendo a disposizione oltre 400 miliardi di euro di nuovi finanziamenti a medio-lungo termine, di cui 270 a favore del mondo delle imprese».

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