martedì 11 febbraio 2020
La piattaforma digitale è dedicata a promuovere opportunità di lavoro per le persone con disabilità. In Italia sono 1,5 milioni in età lavorativa, il 75% dei quali è disoccupato
Jobmetoo entra nel Gruppo Openjobmetis
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Jobmetoo (www.jobmetoo.com), piattaforma digitale dedicata alla ricerca e selezione di personale con disabilità e appartenenti alle categorie protette, entra a far parte del Gruppo Openjobmetis, che ne condividerà l’impegno a promuovere nuove opportunità di lavoro per le persone appartenenti alle categorie protette.

Jobmetoo ha una doppia anima di business. Oltre a essere una piattaforma on line per la pubblicazione di offerte di lavoro, è attiva anche nella ricerca e selezione di personale e, grazie a professionisti specializzati in progetti di inclusione in ambito aziendale, nell’ideazione e programmazione di percorsi di formazione dedicati. La piattaforma è inoltre in grado di includere dettagli in ambito lavorativo delle limitazioni legate alla specifica condizione di disabilità.

Tra le ulteriori attività di Jobmetoo c’è il Diversity Day, un ciclo di eventi itinerante, che si pone lo’obiettivo di favorire il contatto tra aziende intenzionate a trovare nuovi talenti e candidati appartenenti alle categorie protette decisi a mettersi in gioco sul mercato del lavoro. In una prospettiva più ampia, Diversity Day è un progetto integrato rivolto ad aziende, candidati, università, istituti scolastici superiori e istituzioni. Jobmetoo ha tra i suoi obiettivi futuri quello di portare il Diversity Day anche nelle Università di tutte le principali città, per creare una connessione più stretta anche con i laureandi. In quest’ottica di avvicinamento ai giovani, nel 2019 è stata realizzata una collaborazione con Fondazione Italiana Accenture ed è stato indetto “More Than Dis”, un concorso riguardante proposte di progetti innovativi di inclusione lavorativa per persone disabili.

Il numero totale di persone con disabilità in Italia è di circa quattro milioni, con un tasso di disoccupazione pari al 75%. Tra coloro che sono in età lavorativa, ovvero che hanno un’età compresa tra i 18 e i 60 anni, sono 1,5 milioni i disoccupati, mentre 775mila quelli iscritti al collocamento mirato (Fonte: VII Relazione al Parlamento sullo stato della legge 68/99). Da segnalare che con il Jobs Act, che tra le varie modifiche alla Legge 68 ha esteso la possibilità di chiamata nominativa, si è dato un impulso decisivo agli avviamenti al lavoro (29mila nel 2015 contro i 19 del 2013).

Con la legge 68/99 è stato introdotto l’obbligo per le aziende che hanno un numero compreso tra i 15 e i 35 dipendenti, l’assunzione di una persona con disabilità. Il numero sale a due per le società con 36-49 dipendenti mentre, per quanto riguarda le aziende con più di 50 dipendenti, il numero dei lavoratori disabili deve corrispondere almeno al 7% della forza lavoro totale e all’1% di categorie protette articolo 18 (vedove e orfani del lavoro, per servizio, di guerra e i profughi italiani). Con il Jobs Act si è intervenuti significativamente sulla legge per ammodernarla e renderla al passo coi tempi.

Daniele Regolo, fondatore di Jobmetoo - commenta così il suo ingresso nel Gruppo Openjobmetis: «Aver fatto diventare impresa ciò che non aveva mai funzionato nella mia vita, e vivere adesso il passaggio in un gruppo come Openjobmetis mi suscita molte emozioni. Quello che forse siamo riusciti a fare meglio in questi anni, attraverso l’erogazione di un servizio attento sia alle esigenze dei candidati con disabilità che alle aziende, è di aver portato un cambiamento culturale in linea con quanto definito dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità: la disabilità è una condizione che può essere facilitata o ostacolata da determinati contesti, fisici, ambientali, culturali. Con l’ingresso in Openjobmetis, questa sfida potrà spiccare il volo».

Prosegue Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis: «Con Jobmetoo, rafforziamo e intensifichiamo il nostro impegno nella promozione della diversità nel mondo del lavoro. Proseguendo il percorso avviato in questi anni con la nostra divisone Diversity Talent, per affrontare con successo le criticità occupazionali delle persone appartenenti alle categorie protette, e trasformare la diversità in opportunità».











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