venerdì 19 maggio 2023
I dati di ministero, Anpal e Banca d'Italia: 200mila posti in più nel 2023, il 40% nel settore dell'ospitalità. Il precariato riguadagna terreno
Folla di turisti per salire alla Mole Antonelliana a Torino. La ripresa del turismo ha avuto un effetto positivo sull'occupazione

Folla di turisti per salire alla Mole Antonelliana a Torino. La ripresa del turismo ha avuto un effetto positivo sull'occupazione - Ansa

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Il turismo traina l'occupazione in vista della stagione estiva che si preannuncia particolarmente buona. A marzo e aprile l'occupazione dipendente ha continuato "a crescere a ritmi sostenuti" e superiori rispetto al 2022: in questi due mesi sono stati creati oltre 100mila posti di lavoro, al netto delle cessazioni. Quasi uno su quattro, poco meno di 40mila, sono nel settore dell'ospitalità e della ristorazione. Dall'inizio dell'anno, in quattro mesi, sono stati creati oltre 200mila posti, circa la metà di quelli attivati complessivamente nell'anno precedente. La domanda anche in questo caso è stata trainata dai servizi, in particolare dal turismo. Sono i dati principali della nota "Il mercato del lavoro: dati e analisi" di ministero del Lavoro, Banca d'Italia e Anpal. Nell'industria in senso stretto e nelle costruzioni l'occupazione ha continuato a salire a tassi in linea con quelli del bimestre precedente. È proseguita la ripresa dei settori manifatturieri a maggiore intensità energetica, che hanno beneficiato del calo dei prezzi dell'energia. A marzo e aprile la maggioranza dei posti di lavoro creati, circa il 70%, sono stati a tempo indeterminato.

Coerentemente con la marcata espansione dell'occupazione, è proseguita la graduale riduzione del tasso di licenziamento, iniziata a metà del 2022; le dimissioni, dovute soprattutto alle transizioni da un impiego a un altro, rimangono su livelli più elevati rispetto al periodo precedente la crisi sanitaria.

Negli ultimi due mesi si è però rafforzato il ricorso al lavoro a termine, il cui saldo è più che raddoppiato nel confronto con il bimestre precedente (circa 35.000 posizioni da 15.000). Su questa ripresa ha influito la forte crescita del comparto turistico, in cui i rapporti di lavoro di breve durata sono più diffusi, ma anche la maggiore propensione delle imprese ad attivare nuove posizioni a tempo determinato, dopo che molte di quelle in essere erano state trasformate in permanenti nel 2022. Il contributo dell'apprendistato è risultato sostanzialmente nullo.

"Al netto della propaganda, il tema del lavoro precario e del lavoro povero riguarda questo Paese, in particolare il Mezzogiorno, ed è il motivo per il quale siamo in giro per il Paese a fare delle mobilitazioni" ha detto il segretario generale della Uil , Pierpaolo Bombardieri, a margine della presentazione del murale della legalità donato da Uil Puglia alla città di Bari. "In questo Paese - ha aggiunto - qualunque cosa dicano il ministro del Lavoro e il presidente del Consiglio, c'è un problema di precariato". Bombardieri ha ricordato di aver portato "al primo incontro con la premier Meloni una ragazza che in sette anni aveva avuto venti contratti a tempo determinato". Una condizione, quella della precarietà, che crea problemi anche sul fronte della sicurezza sul lavoro perchè uno studio dell'Inail ha dimostrato che la stragrande maggioranza degli incidenti riguarda giovani precari.

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