lunedì 25 gennaio 2016
Ma una su cinque è di difficile reperimento. È quanto emerge da elaborazioni dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati registro imprese.
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Sono molte, in Italia, le opportunità di lavoro provenienti dall'economia verde. Infatti si contano oltre 74mila richieste di assunzioni l'anno, ma una su cinque è di difficile reperimento. È quanto emerge da elaborazioni dell'Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati registro Imprese, illustrati oggi in occasione della presentazione del progetto Green jobs, un'iniziativa di Fondazione Cariplo, per favorire l'inserimento di giovani neolaureati under 30, con competenze ambientali e profili green nelle imprese e nelle organizzazioni non profit del territorio, con la collaborazione della Camera di commercio di Monza e Brianza.Nel 2015 le imprese italiane che hanno investito nel settore green sono state oltre 120mila, il 7,9% delle attive sul territorio nazionale, oltre 30mila imprese in più rispetto al 2014. La crescitadel 2015 arriva dopo un periodo di crisi che ha coinvolto anche questo settore, e ha portato tra 2011 e 2014 a una riduzione della quota di imprese che hanno fatto eco-investimenti rispettivamente dal 14,3% al 5,7%.Nel registro imprese sono quasi 1.200 le imprese giovanili di comparti legati alla green economy al III trimestre 2015. La concentrazione più elevata in Piemonte, Lombardia e Campania. Tra le province al primo posto c'è Torino, mentre Brescia è la prima a livello lombardo per presenza di imprese green giovanili, davanti a Milano. Guardando al mercato del lavoro nel settore, attualmente in Italia sono circa 2,9 milioni gli occupati in professioni green, vale a dire lavori finalizzati a produrre beni e servizi eco-sostenibili o a ridurre l'impatto ambientale dei processi produttivi, tra energy manager, ingegneri energetici e specialisti del settore ambientale, e rappresentano il 13,2% degli occupati complessivi in tutto il Paese.Quello dei green jobs è un fenomeno in forte crescita confermato dal fabbisogno di figure professionali specializzate nel settore ambientale che è passato dal 10,9% del totale delle assunzioni nel 2009 al 14,9% del 2015. Si tratta complessivamente di una domanda di 74.690 esperti ambientali, che riguarda per il 40,1% figure professionali in possesso di diploma di laurea, e per il 55,4% di assunzioni a tempo indeterminato.Gli specialisti del settore ambientale sono richiesti soprattutto nelle costruzioni (44,5% delle assunzioni nel 2015), meno nell'industria manifatturiera (18,3%) e per le imprese la domanda èsuperiore all'offerta: l'incidenza dei profili di difficile reperimento è più alta nei profili green (20,2%), rispetto alle altre professionalità (10,5%). Tra le prime dieci regioni italiane più verdi, sette sono del Centro-Sud: al primo posto per quota di green jobs sul totale del fabbisogno c'è il Lazio (18,8%), e al secondo posto la Basilicata (18,7%). A seguire: Lombardia (17,2%), che è comunque prima in Italia in numeri assoluti (con 19mila nuove assunzioni green), il Trentino (16,5%), la Liguria (16,0%), la Campania (15,7%), il Molise(15%), la Puglia (14,9%), l'Abruzzo (14,9%) e la Calabria (14,6%).A livello provinciale, Milano guida la graduatoria sia in valori assoluti (11.450 assunzioni in ambito ambientale) che per incidenza: un'assunzione su cinque nel capoluogo meneghino è green (21,1% del totale), al secondo posto c'è Monza e Brianza (20,2%), seguita da Roma (19,4%),Modena (18,6%) e Genova (18,5%).
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