mercoledì 10 gennaio 2024
I nuovi bonus statali dichiarati a dicembre dal ministro Urso ma non ancora resi effettivi: migliaia gli ordini fermi nelle concessionarie
Incentivi solo annunciati: così il mercato auto è congelato
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Inizia con un paradosso il 2024 dell’automobile: nonostante 570 milioni di finanziamenti già stanziati ad aprile 2022 e disponibili da dieci giorni, il programma di bonus per l’acquisto di vetture a basso impatto ambientale ancora non è partito. Manca infatti la formalità burocratica di un decreto che autorizzi l’apertura della piattaforma online sulla quali i concessionari possono prenotare gli sgravi per i loro clienti. Risultato: migliaia di ordini già conclusi sono congelati, perchè chi acquista ovviamente attende di poter godere del bonus.

La ragione dello stallo è da attribuire alla decisione del ministero delle Imprese e del made in Italy che ha annunciato la volontà di rimodulare gli incentivi in senso migliorativo per gli utenti. Un chiarimento dovrebbe arrivare l’1 febbraio prossimo, dopo una serie di riunioni al Ministero, decise per discutere il piano di sostegno del mercato e della filiera automobilistica italiana. Il clima di indeterminatezza attuale però scontenta tutti: gli annunci in materia di nuovi incentivi, secondo i sindacati di settore e associazioni come l’Unrae, portano a una vera e propria paralisi del mercato. «È negativo che si parli di incentivi prima di renderli effettivi. Questo annuncio bloccherà i consumatori finché non vedranno il Dpcm», ha spiegato il segretario nazionale Fim Cisl, Ferdinando Uliano, invitando il governo a «procedere in fretta».

Il ministro Urso a dicembre aveva annunciato che i “nuovi” contributi andranno da un minimo di 1.500 euro (su auto della fascia 61135 g/km di CO2 con rottamazione di una Euro 4) a un massimo di 13.750 (su auto della fascia 0-20 g/km di CO2 con rottamazione di una macchina fino a Euro 2 e reddito Isee inferiore a 30 mila euro). Inoltre, i 570 milioni di fondi disponibili dovrebbero essere irrobustiti con i circa 297 avanzati nel 2023. Altra novità dovrebbe riguardare l’apertura degli incentivi anche alle società di noleggio, grandi assenti dello scorso anno. Dovrebbe essere confermato invece il tetto massimo di spesa per accedevi, che era di 42.700 euro per le auto di prima e terza fascia, 54.900 euro per quelle di seconda. Secondo il ministro «la modulazione dei tetti di prezzo ci garantirà di sostenere in particolare la produzione italiana: nel 2022 solo il 19-20% degli incentivi è andato a modelli prodotti in Italia».

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