venerdì 31 gennaio 2020
Oil and gas e agricoltura trainano l'economia del continente. Un'opportunità da non perdere per l'Italia
L'agricoltura è il settore in cui lavora il 60% della popolazione africana

L'agricoltura è il settore in cui lavora il 60% della popolazione africana - Ansa

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Un continente che continua a crescere ma di cui troppo spesso si parla solo per le guerre e l’immigrazione. L’Africa è la seconda area del mondo per crescita nel 2019, con percentuali che variano dal 2,4 al 2,9% a seconda della tipologia di analisi. Dati positivi trainati soprattutto dal settore oil and gas e dalle esportazioni, mentre la minaccia principale è rappresentata dai cambiamenti climatici. Le prospettive per il futuro sono buone e l’Italia, che rappresenta uno dei partner privilegiati, non può permettersi di perdere l’opportunità di investire e fare affari in Africa. Degli scenari futuri, a breve e medio termine, si è parlato ieri nel corso del convegno «Africa 2020: prospettive politiche ed economiche» organizzato dalla rivista mensile Africa e Affari, in collaborazione con lo studio Andersen Tax & Legal e Ethiopian Airlines.

Secondo i dati elaborati sulla base degli ultimi rapporti di Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale e Banca Africana di Sviluppo (Afdb): l’Africa dovrebbe avere nel 2020 una crescita del prodotto interno lordo del 4,1%. Le previsioni del Fmi indicano una crescita in tutte le aree del continente anche se a macchia di leopardo: 2,3% nella zona australe su cui pesano siccità e stagnazione in Sudafrica; 3% in Africa Centrale in cui sei Paesi su sette esportano petrolio; 4,5% nell’Africa Settentrionale in cui sebbene le tensioni in Libia rappresentino un’incognita, Egitto e Marocco fanno da traino; 4,9% in Africa Occidentale dove a fare da volano potrebbero essere i piani di sviluppo di Costa d’Avorio e Senegal e infine 6,1% nella zona Orientale del continente, con una base produttiva diversificata, bassi prezzi delle materie prime e aumento dei consumi interni. Saranno soprattutto gli Stati non ricchi di risorse naturali (Senegal, Rwanda, Costa d’Avorio, Etiopia) a crescere maggiormente grazie anche a una maggiore produzione agricola e a rilevanti investimenti pubblici, mentre i Paesi esportatori di commodities seguiranno l’andamento dei mercati, per ora positivi. Alla luce di questi dati il rapporto 'Doing Business 2020' della Banca Mondiale abbia inserito 5 paesi africani nella short list delle 20 economie mondiali con i maggiori progressi: Nigeria, Togo, Kenya, Gibuti e Zimbabwe.

Andrea De Vecchi, Ceo di Andersen Tax & Legal Italia ha messo l’accento sulla «cooperazione progettuale ed economica nel rispetto delle identità culturali di ciascun Paese, africano o europeo». È stato affrontato anche il tema del partenariato tra pubblico e privato e sono stati presentati i risultati che la Banca Europea degli Investimenti ha ottenuto nelle realtà locali attraverso il supporto finanziario (pari a 1,25 miliardi di euro) rivolto soprattutto alla crescita economica sostenibile. A fronte di questo scenario positivo serve un maggiore sostegno alle imprese italiane che, sempre più numerose, guardano a questa parte di mondo per fare business. In forte crescita ci sono le esportazioni di macchine industriali, in particolare di quelle per il settore agro-alimentare. Gli interscambi tra Italia e Africa nel primo semestre 2019 sono stati pari a 19,5 miliardi di euro, in crescita dell’1% rispetto al 2018, e con ampie prospettive di sviluppo se si considera che il dato pesa per circa il 4,3% sul totale degli scambi commerciali dell’Italia con il resto del mondo.

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