sabato 12 aprile 2014
Presentate le Linee guida e delle indicazioni operative del Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali.
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"Digitalizzare senza diffondere le competenze è inutile. Occorre allineare le capacità digitali tra cittadini, imprese e Pa". Così Agostino Ragosa, direttore dell'Agenzia per l'Italia Digitale, ha aperto i lavori della presentazione delle Linee guida e delle indicazioni operative del Programma nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali, avvenuta ieri, a Roma, presso la sede dell'Agid. Le Linee guida sono un documento in progress e la prima versione è stata proposta alla discussione di tutti gli attori coinvolti nel corso dell'evento e sarà sottoposta a consultazione pubblica fino al 12 maggio 2014. La versione 1.0 delle Linee guida sarà presentata nel corso della manifestazione Forum Pa. Hanno partecipato ai lavori della giornata i maggiori esponenti delle pubbliche amministrazioni nazionali e locali per l'attuazione dell'Agenda digitale italiana. Per Formez Pa sono intervenuti il presidente, Carlo Flamment, e Salvatore Marras, responsabile E-government Open Government."La sfida dell'agenda digitale e quella del cambiamento della Pa - ha dichiarato Carlo Flamment - devono essere svolte in parallelo. Ha fatto bene il ministro Madia a dare un segnale sui giovani, perché i nativi digitali nella Pa sono solo il 15%, concentrato per di più nei comparti che non hanno sofferto del blocco del turn over. E' vero che c'è bisogno di chi diffonda la cultura digitale, ma dobbiamo concentrare gli sforzi per azioni di accompagnamento rivolte a tutti gli altri, perché le riforme arrivino fino ai centri di spesa, a tutti i dipendenti e ai cittadini".Ancora limitata, dice il Formez, è l'adesione delle pubbliche amministrazioni all'open government e alle pratiche di trasparenza, accessibilità e riuso delle informazioni e dei dati pubblici. Ciò che soprattutto emerge, più che una scarsità dei servizi offerti, è la frequente incoerenza dei prodotti sviluppati, la mancanza di interoperabilità, la scarsa usabilità, il basso livello di sostenibilità e la frammentarietà delle soluzioni adottate.Non manca la volontà di realizzare le azioni previste dall’Agenda Digitale, quanto piuttosto la capacità di trasformare generiche istanze in soluzioni appropriate adattate alle strutture dati esistenti, alle risorse disponibili, alla praticabilità organizzativa e tecnica.Se circa il 35% dei dipendenti si posiziona nella fascia 40-49 anni e circa il 40% nella fascia tra i 50 e i 59 anni, il 6,5% ha compiuto i 60 anni e solo il 18,5 ha meno di 40 anni, si evidenzia un blocco del turnover non più sostenibile e il necessario svecchiamento dei dirigenti e impiegati, dice il Formez.
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