giovedì 9 aprile 2020
Le nuove opportunità lavorative per le aziende che si occupano di telecomunicazioni. A cominciare da Convergenze di Rosario Pingaro a Capaccio Paestum
Rosario Pingaro, presidente e ceo di Convergenze

Rosario Pingaro, presidente e ceo di Convergenze - Archivio

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Tra gli effetti che si sono generati nel nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria in corso, c’è sicuramente quello di un ricorso massiccio all’utilizzo degli strumenti tecnologici e alla digitalizzazione, più in generale, per la gestione di numerose attività da remoto. Il blocco imposto dalle normative, infatti, ci sta facendo sperimentare nuove forme di lavoro, di studio e di socialità, tutte rigorosamente a distanza. Questo nuovo scenario porta con sé anche nuove opportunità lavorative, in primis per aziende che si occupano di telecomunicazioni, ma anche per altre realtà che possono sfruttare applicativi tecnologici collegati, come nel caso dell’e-commerce o della formazione a distanza. Senza dimenticare che la tecnologia è aterritoriale, nel senso che, come stiamo notando in questo periodo, ci consente di poter lavorare in qualsiasi parte d’Italia e del mondo, mantenendo alta la produttività, e per questo potrebbe aiutare a dare nuovo slancio al Sud d’Italia, favorendone la crescita infrastrutturale per aumentare la connettività. Ne abbiamo parlato con Rosario Pingaro, presidente e ceo di Convergenze, operatore di tecnologia integrato, attivo nei settori Telecomunicazioni, Energia ed E-mobility di Capaccio Paestum (Salerno) e soprattutto profondo conoscitore del mondo tecnologico e del Sud d’Italia e che sta cablando in fibra ottica proprietaria, il suo territorio di riferimento.

«Il repentino propagarsi delle attività da remoto di questi giorni - spiega l'imprenditore - da quelle lavorative che prima svolgevamo in ufficio, alla formazione a distanza come quella che stanno svolgendo i nostri figli e visto che siamo limitati negli spostamenti, ha fatto registrare la crescita delle transazioni da home banking, le piattaforme per lo studio, le ricette elettroniche per i farmaci, il dialogo con la Pa tramite software dedicati, la spesa a distanza: questi sono solamente alcuni esempi di come la tecnologia e la connettività a internet possano essere uno strumento utile per la vita di tutti i giorni. In questa fase, oltre che utili, possiamo definirli fondamentali. Il nostro Paese risulta essere sempre agli ultimi posti in Europa in termini di innovazione tecnologica e infrastruttura. Il mio augurio è che si possa invertire la rotta e cogliere questa opportunità, in un periodo così difficile, per rivitalizzare, per quanto possibile, certi ambiti economici e trovare anche nuove opportunità lavorative».

Le ricerche sul settore Ict indicano una crescita volumetrica e anche dei posti di lavoro in questo ambito. Per esempio, Assinform, l’Associazione italiana per l'Ict che aderisce a Confindustria, prima di questa crisi, stimava una crescita media annua di circa 3% dei volumi e di poco meno in termini di occupazione e sottolineava inoltre l’aumento delle start up innovative che occupano oltre 54mila addetti, numero anch’esso in crescita. «È ragionevole pensare - continua Pingaro - che questa tendenza sia confermata anche per fine anno e che una percentuale di questa crescita riguardi anche le regioni del Sud. Dopo questa crisi, che ha di fatto aumentato l’interesse per il settore e che ha portato e porterà nuovi investimenti, è prevedibile che la percentuale cresca considerevolmente, generando anche nuova occupazione. Senza dimenticare poi le ricadute indirette sull’occupazione che potrebbero generarsi dall’aumentata visibilità, e sui vantaggi che la tecnologia può portare in ambiti economici diversi. Il Sud Italia potrebbe sicuramente trarne vantaggio. Come stiamo vedendo in questo periodo per lavorare sono sufficienti un Pc, uno smartphone e una connessione internet di buona qualità, non serve quindi essere tutti insieme in una grande città. Questa prospettiva ha due vantaggi in termini lavorativi: spingere le aziende ad aprire nuovamente anche al Sud o lasciare i propri dipendenti liberi di basarsi dove preferiscono o dove conviene economicamente ed incentivare gli investimenti infrastrutturali nel Meridione, perché dopo questa fase nessuno potrà fare a meno di una connessione performante. Proprio in questa ottica la mia azienda ha posato 2.200 km di fibra proprietaria, anche per dare la possibilità ai giovani di rimanere a lavorare senza gap nel proprio paese d'origine e per poter cogliere tutti i vantaggi che un collegamento in fibra può offrire. Penso all’agricoltura che ha già sviluppato best case di applicazioni tecnologiche e che sicuramente aumenteranno con le esigenze di nuovi professionisti, ai portali per gli studenti e gli insegnanti, oppure ai pagamenti digitali che stanno crescendo e che cresceranno sempre di più, richiedendo quindi sempre più professionisti. Vi è inoltre il fenomeno dell’e-commerce che sempre più italiani stanno scoprendo e che potrà creare importanti volumi di affari, inoltre spingendo settori come la logistica e il trasporto, che ci auguriamo siano presto completamente sostenibili. In sintesi, il digitale che sta pervadendo la nostra vita non ci abbandonerà dopo questa emergenza causata dal Covid-19. Sono convinto che questa spinta tecnologica, unita ad una ritrovata capacità della politica di avere una visione a lungo raggio, farà bene al nostro Paese, proiettandoci verso una nuova fase di crescita e prosperità. Posso portare come esempio la mia società, Convergenze, che opera dal Cilento in tutta Italia sia nella fornitura di servizi di connessione sia di energia 100% green e stiamo lavorando per cogliere tutte le opportunità che il mercato sta offrendo, in particolare l’aumentata richiesta di connettività. Abbiamo intenzione, infatti, di crescere in tutta la Penisola, con politiche di espansione protese a sviluppare la nostra rete commerciale e di assistenza, per garantire i massimi standard di servizio in ogni area e per questo stiamo cercando nuove risorse da inserire nel team».

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