giovedì 4 novembre 2021
In Calabria, Campania e Sicilia l’incremento più elevato rispetto al trimestre precedente, anche se queste regioni rimangono in coda alla graduatoria nazionale
Meno ritardi nei pagamenti ai fornitori

Meno ritardi nei pagamenti ai fornitori - Archivio

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A settembre le aziende che pagano puntualmente i propri fornitori sono il 38%, il miglior dato degli ultimi dieci anni, in aumento del 4,1% rispetto al trimestre precedente e del 9,5% a confronto con la fine del 2019. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 settembre 2021 e realizzato da Cribis. Diminuiscono inoltre (-7,8%) le aziende che effettuano i pagamenti con un ritardo di oltre 30 giorni, passate dal 12,8% del giugno scorso all’11,8% di settembre. Un segnale che conferma la ripresa economica in atto in Italia dopo l'emergenza sanitaria. «I dati indicano un significativo consolidamento della fase di ripresa cominciata a inizio anno - spiega Marco Preti, amministratore delegato di Cribis -. Tuttavia, l’impatto negativo dell’emergenza Covid-19 sull’economia del nostro Paese non si è ancora del tutto esaurito, come testimoniato dalla crescita dei pagamenti in grave ritardo (+12,4%) rispetto a fine 2019».

Calabria (+10,6% rispetto a giugno), Campania (+6,4%) e Sicilia (+5,6%) sono le regioni che fanno segnare l’incremento più elevato dei pagamenti puntuali, ma nonostante questo rimangono in coda nella graduatoria nazionale. La Sicilia, con il 20,9% di aziende che pagano alla scadenza, è in ultima posizione, preceduta da Calabria (22,9%) e Campania (24,8%). Guida la classifica la Lombardia (47,4%), seguita da Emilia - Romagna (46%), Veneto (45,8%), Friuli Venezia Giulia (45,1%) e Marche (43,8%).

In base allo Studio di Cribis, il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni va, nell’ordine, a Sicilia, Calabria e Campania, rispettivamente con il 20,7, il 19,8 e il 18,6%. La Calabria, però, è fra le regioni dove i pagamenti in grave ritardo sono diminuiti più che altrove rispetto a giugno (-10,4%), preceduta solo da Friuli-Venezia Giulia (-10,9%) e Trentino-Alto Adige (-11,1%). La classifica delle province più virtuose vede in testa Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia, mentre in ultima posizione troviamo Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Crotone ed Enna.

Rispetto allo scorso trimestre, le province che hanno guadagnato più posizioni sono Belluno, che dal 20esimo posto sale al decimo, Verbania (dal 24esimo al 16esimo), Foggia (dal 90esimo all’85esimo) e Pordenone (dal 17esimo al 12esimo); Ravenna, che scende dal 15esimo al 23esimo, e Forlì-Cesena (dal decimo al 15esimo) sono invece quelle che ne hanno perse di più.

Per quanto riguarda i settori, lo Studio indica fra i più virtuosi nei pagamenti quelli di assicurazioni e broker, dei servizi legali e dei prodotti in gomma e plastica, mentre all’ultimo posto nella graduatoria della puntualità dei pagamenti troviamo settori fra i più colpiti dallo sviluppo della pandemia, quali bar e ristoranti, il trasporto aereo e i settori governativi.

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