venerdì 17 marzo 2023
In Italia sono oltre 246mila. Il 40% di loro guadagna meno di 10.300 euro all'anno. Borse di studio a sostegno dei giovani. Coworking gratuito a Roma
Sempre più avvocati abbandonano la libera professione

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Sono troppi gli avvocati in Italia. Nel 2021 se ne contavano 246mila. Anche se la professione forense negli ultimi 20-30 anni si è molto evoluta e differenziata, molti legali sono in condizioni economiche difficili: il 40% di loro guadagna meno di 10.300 euro all’anno. Le traiettorie dello sviluppo trovano nell’ambito delle specializzazioni un ampio campo di dibattito all’interno della professione. Per il 46,8% degli avvocati il diritto della crisi d’impresa e dell’insolvenza rappresenta la specializzazione, in ambito civile, con il maggiore potenziale di sviluppo nei prossimi tre anni. Nell’area penale sono soprattutto le questioni legate a internet, all’informazione e alle nuove tecnologie a essere percepite come portatrici di opportunità (40,3%). Nell’area amministrativa prevale fra le opzioni degli avvocati il diritto dell’ambiente e dell’energia (36,5%), il diritto sanitario (34,5%), il diritto urbanistico, dell’edilizia e dei beni culturali (21,8%). Il 42,2% degli avvocati considera prioritaria l’offerta di una pluralità di servizi, seppure nell’ambito di realtà organizzative multidisciplinari e specialistiche, senza tralasciare o annullare il rapporto fiduciario. Il 35,2% sottolinea ancora di più il valore del rapporto di fiducia, mentre il restante 22,7% constata che la specializzazione si pone in alternativa al rapporto di fiducia e che quest’ultimo sia destinato a perdere di rilevanza. Comunque ci sarà sempre più bisogno del supporto di professionisti competenti. La formazione ha un ruolo centrale per avere avvocati in grado di stare sul mercato del futuro. Ci sono Università che si stanno adoperando per formare giuristi “contemporanei. In particolare la Bocconi, la Cattolica o la Statale a Milano o gli Atenei di Pavia, Padova, Bari e Trento. Nel 2021 sono 241.830 gli avvocati iscritti alla Cassa Forense: il 94,3% risulta attivo, mentre il restante 5,7% è rappresentato da pensionati contribuenti. Rispetto al 2020 si osserva una riduzione degli iscritti pari a 3.200 unità (-1,3%). Gli avvocati attivi sono 4,1 ogni 1.000 abitanti. La distribuzione per genere vede una leggera prevalenza maschile con il 52,3% sul totale. Una sostanziale parità numerica tra i due sessi, e un riconoscimento di autorevolezza conquistato sul campo, ovvero nelle aule dei tribunali di tutta Italia. Tuttavia c'è un solco che deve essere assolutamente colmato: il divario retributivo di genere, che vede le avvocate pagate meno dei loro colleghi maschi (circa il 54%, ovvero 27mila euro in meno in valore assoluto). La distribuzione per area geografica mette in evidenza il peso della componente meridionale sul totale degli iscritti: circa un terzo degli avvocati risiede al Nord, contro il 43,8% degli avvocati presenti nel Mezzogiorno e il 22,5% nelle regioni centrali. Poco meno di sei avvocati su dieci hanno un’età inferiore ai 50 anni, mentre gli over 60 coprono una quota di poco superiore al 15%. Il dato porta l’età media degli iscritti a 48,7 anni e quella degli iscritti attivi a 47,2 anni. L’età media dei pensionati contribuenti è di 73,7 anni. Il peso delle donne sul totale degli iscritti è inversamente correlato all’età anagrafica, con una maggiore presenza femminile in tutte le classi d’età inferiori ai 55 anni: fatto 100 il totale degli avvocati con un’età inferiore ai 35 anni, il 59,1% è rappresentato da donne.

Due borse di studio a sostegno di giovani

In occasione dei 25 anni di professione di Armando Cecatiello, avvocato familiarista e patrimonialista, lo Studio Legale Cecatiello istituisce due borse di studio dal valore di 1.500 euro per l’anno accademico 2022/2023, a sostegno del merito e dell’equità sociale, per gli studenti laureandi e laureati del corso di laurea magistrale a ciclo unico di Giurisprudenza nelle Università italiane. Rivolgendosi a coloro che hanno discusso una tesi di diritto di famiglia e dei minori in ambito internazionale, la borsa di studio vuole contribuire al sostegno delle nuove generazioni di avvocati in ambito di diritto di famiglia, puntando su una formazione internazionale e soprattutto multidisciplinare, cifra che contraddistingue lo Studio Legale Cecatiello, riconosciuto come uno dei più importanti studi legali indipendenti italiani in ambito di diritto di famiglia nazionale e internazionale. I candidati al bando saranno valutati sulla base della media degli esami superati e della valutazione dell’elaborato finale da un’apposita Commissione costituita da un docente universitario e da due membri dello Studio Legale Cecatiello, i quali decreteranno i due vincitori del Premio di Laurea che avranno la possibilità di iniziare la pratica professionale presso lo Studio Cecatiello. Le domande di ammissione, da compilarsi su apposito modulo disponibile sul sito www.cecatiello.it/borsa-di-studio-tesi-diritto-di-famiglia dovranno essere inviate entro il 30 giugno 2023 corredate da autodichiarazione degli esami sostenuti con voti, cv e copia della tesi di laurea al seguente indirizzo e-mail: studio@cecatiello.it.

Servizio di coworking gratuito e bandi

Prosegue il servizio di coworking gratuito per gli avvocati nella Capitale. Rinnovato per un anno da parte di Cassa Forense il finanziamento del progetto, nato dalla collaborazione fra l'Ordine degli avvocati di Roma e l'ente di previdenza dell'avvocatura, per offrire spazi di lavoro condivisi e gratuiti per i legali, che possono così risparmiare sui costi di affitto dei locali per la propria attività professionale, adeguandoli al volume di lavoro senza doversi occupare della loro gestione. Nel 2021 ben 820 avvocati hanno prenotato gli spazi messi a disposizione gratuitamente: togliendo dal totale dei giorni i periodi festivi e le domeniche, circa tre avvocati ogni giorno hanno scelto il coworking. Il servizio registra una sostanziale parità fra i generi, fra i fruitori infatti si contano 412 donne e 408 uomini; sotto il profilo geografico invece, è risultata preponderante rispetto alle altre la componente romana, con 627 professionisti provenienti dal Foro della Capitale, e 193 da altri Fori italiani. Sempre la Cassa Forense ha pubblicato due bandi per le prestazioni di welfare a sostegno della famiglia. Con il bando n. 11/2022 per l’assegnazione di contributi per famiglie numerose e con il bando n. 12/2022 per l’assegnazione di contributi per famiglie monogenitoriali, l'ente di previdenza degli Avvocati viene in aiuto dei nuclei familiari di tanti colleghi che si trovano in condizioni di difficoltà a causa della crisi. I due provvedimenti prevedono l'erogazione di contributi di 2mila e 1.000 euro rispettivamente per le famiglie numerose e quelle monogenitoriali. Il primo bando vede uno stanziamento complessivo di due milioni di euro in favore di avvocati e praticanti iscritti alla Cassa con almeno tre figli nel nucleo familiare, di età inferiore a 26 anni. Il contributo, erogato in unica soluzione, è di 2mila euro per colleghi con tre figli, incrementato a 3mila nel caso in cui l’iscritto abbia nel proprio nucleo familiare più di tre figli. Il contributo è ridotto del 50% nel caso il richiedente abbia già beneficiato una volta del fondo con i bandi analoghi del 2020 e 2021. La domanda, sottoscritta dal richiedente, deve essere inviata entro le 24 del 31 marzo 2023 esclusivamente tramite l’apposita procedura on line attivata sul sito www.cassaforense.it e deve contenere l'autocertificazione attestante la composizione del nucleo familiare e l'attestazione Isee rilasciata nell’anno 2023. Quanto al bando per le famiglie monogenitoriali, esso prevede lo stanziamento complessivo di 500mila euro, per famiglie con genitore unico, che abbiano nello stato di famiglia almeno un figlio di età inferiore a 26 anni a carico totale ed esclusivo. Rientrano fra i beneficiari genitori vedovi, genitori single con figlio non riconosciuto dall’altro genitore, genitori single con figlio adottato, genitori single separati o divorziati con figlio per il quale l'altro genitore non abbia alcun obbligo di mantenimento. Il contributo erogato in questo caso ammonta a 1.000 euro per ciascun figlio, anche qui ridotto della metà in caso di beneficiari di precedenti bandi analoghi. Anche per le famiglie monogenitoriali il termine di scadenza per l’invio delle domande di partecipazione è fissato alle 24 del 31 marzo 2023. Tutti i dettagli dei due bandi ed il testo integrale sono consultabili sul sito internet di Cassa nell’apposita area dedicata, nonché sul portale welfare.


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