giovedì 6 gennaio 2022
L’imprenditore-designer vive sulla sedia a rotelle e aiuta chi affronta le sue stesse difficoltà. Da anni produce oggetti medicali alla moda. L’ultima idea è quella di rigenerare “falsi rifiuti”
La nuova sfida di Danilo Ragona: carrozzine rinate dalla discarica
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Danilo Ragona è una forza della natura. Imprenditore sociale, creativo, progettista diplomato allo IED-Istituto Europeo di Design di Torino e formato nella 'scuola Pininfarina', stilista di wheelchair premiato, ma anche sportivo, viaggiatore e documentarista, attivista solidale, innovatore: questo 43enne torinese dal sorriso aperto e cordiale è un concentrato vivente di dinamicità e di energia positiva. Nemmeno la carrozzina personalizzata che da oltre vent’anni è costretto a utilizzare – da quando, cioè, in un giorno di primavera del 1999 un incidente stradale lo ha immobilizzato dalla vita in giù – è riuscita a fermarlo. Anzi: lo ha spinto a sperimentare, a viaggiare, a vivere appieno la propria vita e ad aiutare gli altri a fare altrettanto. «Dopo un periodo difficile seguito all’incidente, è iniziata la mia riabilitazione. Come i bambini, ho imparato ad ascoltarmi, a capire le mie nuove sensibilità e a conoscere le mie nuove capacità. La mia vittoria è stata accettare la situazione e da lì ho deciso che avrei fatto qualcosa per cambiare questo mondo». Questo 'qualcosa' è cominciato al terzo anno di IED con l’ideazione di una carrozzina multifunzionale, leggerissima ed ergonomica, talmente innovativa da essere più vicina all’oggetto di design che all’ausilio medicale, che Danilo ha poi presentato al concorso 'Idee di impresa', su suggerimento di un suo docente. «Mentre disegnavo, pensavo ad una carrozzina versatile, adatta alla sabbia e alla neve, allo sport e alla vita quotidiana, trasportabile in una smart o come bagaglio a mano in aereo: una carrozzina, dunque, perfetta per aiutare chi affronta le mie stesse difficoltà – racconta – ma che si differenzia dalle altre per un design innovativo e per particolari fashion». Dopo aver vinto il concorso 'Idee di impresa', si sono aperte molte porte e generate nuove possibilità: «Grazie all’incubatore del Politecnico di Torino, che mi ha ospitato per quattro bellissimi anni, ho trovato aziende dell’automotive disposte ad investire sul mio progetto e ho sviluppato e brevettato il prototipo, presentato alle Paralimpiadi invernali di Torino del 2006 e messo poco dopo in produzione con la mia impresa, Able to Enjoy».

Fondata grazie a un finanziamento di 100mila euro della Fondazione Michelin, il principale obiettivo di Able to Enjoy è sempre stato quello di porre il design e la tecnologia dell’automotive e dell’universo bike al centro di un discorso di autentica integrazione tra le diversità. La sua prima coloratissima carrozzina compatta in titanio e carbonio, l’ha chiamata Fixed multifunctional: nel 2011 ha vinto la Menzione d’onore Premio Compasso d’oro ADI e nel 2016 è salita sulle passerelle della Milano Fashion Week. «Tuttavia», precisa Ragona, «non ci sono stati solo riconoscimenti: ad un certo punto mi sono anche scontrato con le dinamiche della sanità italiana, troppo complicate e rischiose per un’impresa a società limitata come la mia, e mi sono trovato a dover cedere interamente la produzione all’azienda Offcarr, mantenendo comunque la presidenza di Able to Enjoy». In compagnia dell’amico Luca Paiardi, 42enne architetto al Politecnico di Torino, atleta e musicista in carrozzina (a seguito di un terribile incidente in moto, oltre vent’anni fa) conosciuto durante la lunga degenza in ospedale, e con l’appoggio di associazioni e imprese,

Danilo ha cominciato a viaggiare, a praticare sport – una quarantina, anche estremi – , a produrre documentari per il portale ViaggioItalia. it a raccontare incontri anche nella trasmissione di Rai 3 'Kilimangiaro', a visitare le Unità Spinali di molti ospedali, a portare aiuto alle persone più fragili nei luoghi più disperati del mondo. È avvenuta in Italia, invece, una scoperta tanto incredibile quanto drammatica, che gli ha permesso, però, di guardare ancora più in là: «In una discarica abbiamo trovato una grande quantità di carrozzine, usate e gettate via dopo aver tagliato le sedute in stoffa in modo da renderle non più utilizzabili. Erano carrozzine che potevano essere facilmente rigenerate. Quel giorno, davanti a quella montagna di 'falsi rifiuti', ho capito che il mio impegno non si doveva fermare alla produzione di carrozzine ma doveva coinvolgere anche l’aspetto collegato alla mobilità e all’autonomia: quello rigenerativo. Da allora ho scoperto altre realtà come questa e, superata la rabbia, ho deciso di recuperare quelle carrozzine. Con l’aiuto di alcuni tecnici le ho sistemate seguendo le tendenze della moda e del design con l’obiettivo di metterle a disposizione delle persone in difficoltà: una di queste, ricondizionata e dipinta con i colori del-l’Italia, l’abbiamo donata all’Unità Spinale di Nairobi». È esattamente questo il focus di Custom Regeneration, un altro progetto dell’infaticabile torinese che punta a promuovere l’economia circolare, riducendo il più possibile gli scarti e le costose operazioni di smaltimento delle carrozzine nell’ambiente. Per saperne di più: www.customregeneration. com; www.abletoenjoy.com; www.viaggioitalia.org; www.b-free.it.

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