lunedì 5 giugno 2023
La missione dell'Accademia nazionale dei Sartori, fondata nel 1575, che gestisce corsi a Roma per allievi di tutto il mondo. Nel futuro un ruolo da manager del settore, non più solo il "taglia e cuci"
Il maestro Gaetano Aloisio (secondo da sinistra), presidente dell'Accademia dei Sartori, nel convegno alla Camera dei deputati.

Il maestro Gaetano Aloisio (secondo da sinistra), presidente dell'Accademia dei Sartori, nel convegno alla Camera dei deputati.

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Un’origine storica molto antica, che risale al Cinquecento, per cercare un’identità al passo dei nuovi tempi. È la missione dell’Accademia nazionale dei Sartori, istituzione fondata all’inizio del 1575 per volontà di un Papa, Gregorio XIII, impegnata da quasi 5 secoli a valorizzare un’attività artigianale che ha conosciuto periodi di crisi, mantenendo però un’identità forte. E che quest’anno vedrà una particolare occasione di stimolo in Italia, scelta per ospitare il 39° congresso della Wfmt, la più importante associazione mondiale che riunisce i “Master tailors”, dagli Usa al Giappone: con la presenza di più di 250 sarti si terrà dal 31 luglio al 5 agosto a Biella, scelta non casuale per un distretto che produce il 40% di tutta la stoffa pregiata fabbricata nel mondo.
La sartoria italiana è riconosciuta in tutto il mondo come un’eccellenza, tant’è che già 7 volte il Belpaese ha ospitato l’assise mondiale: la sfida ora è quella di traghettare la figura del creatore di abiti verso una dimensione più manageriale e d’impresa. A questo compito si sta dedicando il presidente dell’Accademia, Gaetano Aloisio, maestro di origini calabresi abituato a vestire il potere e il jet set internazionale. «Non servono solo sarti - dice Aloisio -, ma veri e propri professionisti al passo con i tempi. Le opportunità sono molte, ma bisogna agire in fretta per dare risposte forti al mercato globale». Per questo Aloisio ha promosso nelle settimane scorse, alla Camera, l’Intergruppo della moda italiana, presente anche il deputato Fabio Pietrella, consigliere per la moda del ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, e il senatore Ivan Scalfarotto, del Terzo polo, già sottosegretario con delega al commercio estero. Aloisio cura inoltre le attività dell’Accademia che, nella sede di via Crispi vicino Porta Pinciana, nel cuore di Roma, ogni anno ospita una quarantina di nuovi allievi dediti ai vari corsi di taglio, cucito, camiceria, ecc. Aloisio, che già a 11 anni lavorava il pomeriggio in un laboratorio del suo paese ed è cresciuto poi fra Roma, Milano e Parigi, è noto anche per la sua agenda telefonica, una delle più ambite del mondo. «Cerco di far capire ai giovani - aggiunge Aloisio - che questo mestiere, oltre a dare soddisfazioni nel quotidiano, se sviluppato ai massimi livelli ti può far fare esperienze straordinarie. E consentirti anche - perché no? - di influire sull’umore dei potenti del mondo». Il congresso prevede convegni tematici, visite alle grandi tessiture del territorio biellese, competizioni fra i sarti. E, ovviamente, delle sfilate.

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