venerdì 3 novembre 2023
Si tratta del terzo rialzo consecutivo che comporta un aggravio di 160 euro nel corso di un anno per i 10 milioni di utenti del mercato tutelato
La bolletta del gas sale ancora: a ottobre l’aumento è del 12%
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Un aumento consistente, superiore alle attese. La bolletta del gas di ottobre per i clienti rimasti nel mercato tutelato, vale a dire circa dieci milioni, salirà del 12% rispetto a settembre. L’Arera ha comunicato oggi pomeriggio la nuova tariffa che viene aggiornata in base alla media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano. L’aumento è determinato da una serie di fattori, spiega l’Authority dell’energia. In particolare dall’incremento della spesa per la materia prima (+7,9% con un prezzo di 43,73 euro per megawattora), e dall’aumento della spesa per il trasporto e la gestione del contatore (+4,1%), quest’ultimo fisiologico nella stagione invernale per assicurare la piena funzionalità degli stoccaggi. In termini di effetti finali la spesa per il gas della famiglia tipo nell’anno scorrevole, vale a dire da novembre 2022 ad ottobre di quest’anno, è di 1.457 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 14,4% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, quando però le tariffe erano molto elevate. Confermati per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione Iva al 5%.


Il prezzo fissato da Arera è indicativo della tendenza del mercato anche se i due terzi degli utenti, circa 20 milioni hanno scelto il mercato libero. A pesare i primi freddi, che fanno aumentare i consumi, e le tensioni internazionali, vecchie e nuove. Il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli è convinto che si tratti un aumento momentaneo. «Per il prossimo mese, ai primi di dicembre, prevedo che la tariffa calerà - è la sua previsione -. Le riserve sono piene, il clima è mite, la guerra a Gaza non crea problemi alle forniture, la domanda è calata per la crisi economica, la Russia non ha chiuso i tubi, l’eolico nel Mare del Nord e l’idroelettrico sulle Alpi hanno aumentato la produzione».

Per le associazioni dei consumatori il rialzo delle tariffe è immotivato, visti gli stoccaggi pieni. Una speculazione bella e buona, che dimostra l’urgenza di prorogare il regime tutelato.

Il governo però non sembra intenzionato a rinviare la fine del mercato protetto, prevista al 10 gennaio per il gas e per il 1 aprile per l’elettricità. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sempre ripetuto che le scadenze non saranno prorogate: c’è un impegno con la Ue nel Pnrr. L’esecutivo però cerca “una gestione tecnica un po’ diluita”, ha detto il ministro. Ovvero, una procedura allungata, per favorire una transizione “morbida” al mercato libero. Gli utenti interessati al passaggio saranno 5 milioni. Gli altri sono considerati “vulnerabili”, e resteranno in regime di tutela.

L’aumento delle tariffe determinerà una spesa aggiuntiva di 159 euro a famiglia. «Come previsto nei giorni scorsi dal Codacons, la guerra scoppiata in Israele ha avuto effetti diretti sulle tasche degli italiani attraverso un incremento della bolletta del gas - spiega il presidente Carlo Rienzi - Un aumento che non fa ben sperare in vista del periodo invernale, quando cioè si concentra l’80% dei consumi di gas delle famiglie». Federconsumatori sottolinea che si tratta del terzo rialzo consecutivo che, per di più, avviene alle porte della stagione invernale, proprio in vista dell’accensione degli impianti di riscaldamento. Di un effetto moltiplicatore sui bilanci delle famiglie parla Coldiretti. «La spesa energetica ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto e aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo dell’inverno».


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