martedì 10 gennaio 2023
L'aumento dei tassi rallenta la corsa del mattone: +7,4% in un anno nella zona euro. In Italia nel terzo trimestre -1% sul trimestre precedente. in 12 anni il bilancio è un -9% (peggio solo in Grecia)
L'Italia è tra i pochi Paesi europei dove i prezzi delle case sono in calo
COMMENTA E CONDIVIDI

La corsa dei prezzi medi delle case nella zona euro sta frenando e l’Italia è tra i pochi paesi in cui le quotazioni immobiliari sono in calo. Tra luglio e settembre 2022, dicono le ultime rilevazioni di Eurostat, nei 20 Paesi della moneta unica i prezzi delle case sono aumentati del 7,4% rispetto agli stessi mesi del 2021. È il secondo trimestre di rallentamento consecutivo: a inizio 2022 i prezzi erano in aumento del 10,4% e nel secondo trimestre del 9,8%.

Anche in Italia si registra un aumento su base annua (+3%) ma nel confronto con il trimestre precedente, quello che va da marzo a giugno, i prezzi in estate sono scesi dell’1%. All’interno della zona euro il costo delle abitazioni è diminuito, nel trimestre, anche in Germania (-0,4%) e Finlandia (-1,3%).

In alcune aree dell’Unione Europea si segnalano ancora aumenti annui da bolla immobiliare. È il caso dell’Estonia, dove i prezzi sono saliti del 24,2% in un anno, dell’Ungheria (+21%) e della Lituania (+19,3%).

Tra le principali economia della zona euro a livello annuo oltre al +3% dell’Italia la Germania segna un +4,9%, la Francia un +6,5% e la Spagna un +7,6%.

La fase di aumento dei tassi di interesse della Banca centrale europea, che si prolungherà per buona parte del 2023, probabilmente metterà un ulteriore freno alla crescita dei valori immobiliari, che ha avuto una straordinaria spinta dal bassissimo costo del denaro che ha caratterizzato gli ultimi anni.

L’aumento dei tassi potrebbe interrompere un ciclo immobiliare estremamente potente: è ancora Eurostat a notare che all’interno dell’Unione Europea tra il 20120 e il 2022 i prezzi delle case sono aumentati in media del 49% e quelli degli affitti del 18%. In sette nazioni (Estonia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Austria) i prezzi sono più che raddoppiati in questi 12 anni. Non in Italia, dove Eurostat calcola invece un calo medio dei valori del 9%, il secondo dato peggiore d’Europa dopo il -22% della Grecia (Cipro, con un -0,3%, è l’unico altro caso di prezzi in calo).

Chiaramente in Italia, come altrove, ci sono forti differenze territoriali, con aree come Milano che continuano a registrare aumenti molto forti e altre zone del Paese, spesso lontano dalle grandi città, in cui i valori continuano a scendere.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI