giovedì 28 aprile 2022
Nessuna vettura in vetrina nel negozio di Roma, ma abbonamenti "tutto incluso" on-line: Alain Visser spiega come e perchè
Alain Vissere, Ceo di Lynk & Co

Alain Vissere, Ceo di Lynk & Co - .

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La macchina dov’è? C’è scritto sul muro con i colori dell’ironia. La macchina non c’è. La cerchi nelle due nuove sale della "non-concessionaria" che si affacciano su via del Corso a Roma e la macchina in effetti non la trovi. Eppure c’è. O meglio, è già pronta che ti aspetta. Ovunque tu sia, quando e quanto tu la voglia guidare. Alain Visser, belga, una vita nel mondo automotive, da Volvo a General Motors, da Ford ad Opel Vauxall, sorride e conferma la definizione che gli attribuiscono di “rivoluzionario” della mobilità. Lui, Ceo di Lynk & Co è quindi il più titolato a rispondere alle nostre perplessità e, soprattutto, alla domanda di quella scritta sul muro

Monsieur Visser che cos’è Lynk & Co?

“E’, appunto, una rivoluzione nella mobilità. Lynk & Co propone un abbonamento mensile per avere sempre una vettura, la nostra 01, a disposizione. Con una quota di 500 euro è tutto incluso, assicurazione completa, manutenzione, assistenza stradale, aggiornamenti e tassa di circolazione, oltre a tutti gli optional della vettura. Si possono percorrere fino a 1.250 km al mese per un totale di 15.000 km all’anno. Si può decidere se proseguire o interrompere l’abbonamento senza dover pagare penali e si può condividere l’auto con parenti e amici dando loro la chiave di accesso elettronica”.

La vettura, la 01 è, di fatto, una Volvo XC40…

“Certo, siamo nell’orbita di Geely e lavoriamo in partnership con Volvo, ma il nostro business è diverso, ovviamente. La Lynk & Co 01, è un Suv plug-in hybrid che condivide meccanica e tecnologia con Volvo. E’ full optional: cerchi in lega sempre da 20 pollici ed una completa dotazione di ausili alla guida di ultima generazione come sui modelli Volvo. Che dire di più? Basta un clic per viaggiare con una nuova mentalità”.

In via del Corso a Roma, prima location italiana di Lynk & Co l’auto, in effetti non c’è, che posto è questo?

“Il Club Lynk & Co di Roma, il primo in Italia, sarà un centro per tutti coloro che sono pronti ad esplorare la nuova mobilità, e andare oltre i confini tradizionali stabiliti dall’immobilità dell’industria automobilistica. Una vetrina sulla strada, un luogo di community dove si può prendere un aperitivo, ascoltare musica, vivere spettacoli, vedere oggetti di design, accendere quella curiosità per il nuovo che gli italiani hanno nella loro natura. Per questo è in dirittura d’arrivo anche l’apertura del club a Milano. Non ci interessa esporre la nostra auto, la nostra 01. Per averla basta collegarsi al sito lynkco.com e abbonarsi. Questa nostra formula sta ottenendo risultati sorprendenti. Ad oggi, in Europa, siamo presenti in sette Paesi e abbiamo già raccolto centomila soci. E, a sorpresa, circa ventimila sono in Italia, che è il secondo mercato dietro l’Olanda”.

Immobilismo, diceva: dove sbagliano i vari brand?

Il primo errore è quello di accontentarsi. Se, bene o male, guadagni seguendo certi schemi perché cambiare? Perché rischiare battendo altre strade? Le auto sono fatte da fantastici ingegneri e da altrettanto fantastici manager della finanza e del marketing che però sono noiosi, mi creda, perché non riescono ad andare oltre i loro limitati confini anche quando parlano di elettrificazione, di sostenibilità e di connettività. In una parola sono anacronistici, perché non si rendono conto di come un numero sempre maggiore di persone ha ormai un approccio diverso nei confronti della mobilità e quindi dell’auto”

Lei ha due figli, di 22 e di 26 anni, loro come guardano all’auto?

I giovani non vedono le automobili come un oggetto di prestigio ma anzi, a molti di loro non interessa neanche avere la patente. Se mi metto a raccontare loro della mia prima auto, dell’orgoglio di possederla come status symbol mi sfottono chiedendomi in che epoca sono nato. E questo disinteresse per il possesso non fa altro che confermare la mia visione e la mia scelta radicale di oggi. Per anni la gente ha comprato l’auto perché era l’unico e più immediato mezzo di mobilità, ma in futuro, anche per i costi sempre più elevati delle vetture, la mobilità dovrà diventare un servizio”

E Lynk & Co è già avanti…

“Il nostro obbiettivo è diventare mobility provider, non un comune costruttore d’auto. Che ti serve possedere per forza un’auto per andare da A a B. Noi ci siamo chiesti: vogliamo essere la Boeing o la Lufthansa? Praticamente tutti i nostri competitor hanno scelto di essere la Boeing, ma io credo sia la scelta sbagliata perché nessuno dice ho volato con la Boeing, ciò che conta oggi è il service provider e non più il prodotto. Ecco, Lynk & Co fornisce sia il prodotto sia il servizio. Tra 20-30 anni al massimo le persone cambieranno completamente la visione nei confronti delle macchine, il concetto: compra l’auto, usa l’auto non esisterà più. E sarà un nuovo mondo”.

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