mercoledì 9 febbraio 2022
Sauro Pellerucci, presidente di Pagine Si! chiede di costruire «insieme un futuro inclusivo, che cancelli le diseguaglianze»
Sauro Pellerucci lancia un appello agli imprenditori

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Un cambio di paradigma culturale ed economico, fortemente voluto anche dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’assemblea generale dell’Onu, l’Agenda è costituita da 17 obiettivi da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro otto anni. Obiettivi che hanno come finalità quella di porre fine alle ineguaglianze, affrontare i cambiamenti climatici, costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani. L’attuazione dell’Agenda 2030 richiede, quindi, un forte coinvolgimento di tutte le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e della cultura.

In questo senso, Sauro Pellerucci, presidente di Pagine Si!, una Spa attiva dal 1996 nel settore dell’editoria pubblicitaria, chiama a raccolta gli imprenditori e lancia un appello: «Il bene produce un reddito durevole e sostenibile. Il profitto fine a sé stesso è destinato a impoverire chiunque lo produca. Per questo motivo noi di Pagine Si! abbiamo creato Il mondo di Lampadino e Caramella, ispirato al famoso cartone animato, ideato e prodotto da Animundi. Abbiamo insomma deciso di portare quel mondo fuori dal video, creando una rete di network sostenibili, che si avvalgano di un linguaggio gentile, educato e costruttivo. Un network che sia capace di raccontare un mondo inclusivo e di farlo nelle classi, nello sport, nelle famiglie. Un cambio che di paradigma, uno strumento che dia una nuova visione».

Ma non solo. «Un modo diverso di ragionare va necessariamente raccontato - continua Pellerucci - anche al mondo dell’imprenditoria: produrre un profitto, che sia buono non solo in termini numerici, genera infatti una crescita qualitativa, una crescita utile per chi la interpreta ma anche per le comunità circostanti. Se non riusciamo a superare questo tabù confiniamo ogni singolo atto benefico, provenga esso da singole persone o da intere comunità, in un limite molto ristretto. Ovvero in progetti che, seppur lodevoli, non saranno purtroppo duraturi e non avranno quell’efficacia sistemica di cui abbiamo invece bisogno».

Un appello quello di Pellerucci che ha dunque come destinatari migliaia di imprenditori, ma anche di liberi professionisti, che vogliono risolvere problemi e che sono solo in attesa di essere chiamati in causa. «Il nostro Paese - sostiene il presidente di Pagine Si !- è pieno di gente perbene che vuole impegnarsi per rendere il nostro mondo, il mondo reale, più vivibile sotto diversi punti di vista: ambientale, sociale, morale. Penso che ci siano centinaia e centinaia di imprenditori facoltosi pronti a sposare il nostro progetto, pronti ad aderire al nostro network per creare tutti insieme un nuovo marchio: il marchio dell’inclusività».

«Il momento è arrivato -conclude Pellerucci -. Non possiamo più voltare lo sguardo dall’altra parte, dobbiamo agire. Tutti insieme per lasciare ai nostri figli un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Non è un sogno, ma una possibile realtà. A patto che ognuno di noi faccia il suo. Nessuno escluso».

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