venerdì 7 giugno 2024
Nell'ambito del programma Sea Beyond, promosso dal Gruppo Prada e dall'Unesco, 130 delegati dei Paesi Onu sigleranno domani una dichiarazione sulla tutela delle acque oceaniche
L'appello da Venezia: «Educhiamo alla tutela degli oceani»
COMMENTA E CONDIVIDI

Educare le giovani generazioni alla conservazione delle acque oceaniche, includendo l’educazione all’oceano nei programmi scolastici e sostenendo programmi formativi per le comunità vulnerabili che maggiormente soffrono per le conseguenze del cambiamento climatico. Da Venezia, Sea Beyond, il programma educativo lanciato nel 2019 dal Gruppo Prada in collaborazione con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco, rilancia l’appello su una sfida che è quella di tutti, perché dalla salute di questi delicati ecosistemi – proprio domani sarà la Giornata mondiale degli oceani - dipende molto di quanto riusciremo a fare nell’ambito della transizione ecologica e della difesa dell’ambiente. Circa 130 tra esperti e delegati degli Stati membri dell’Unesco si sono dunque riuniti nel capoluogo veneto per proporre raccomandazioni concrete su questo fronte e sigleranno domani la “Venice Declaration for Ocean Literacy”. Il documento verrà quindi condiviso con tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite che si riuniranno il prossimo 2 luglio a New York per definire il programma della terza conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano, prevista a giugno 2025 a Nizza, in Francia.

Dalla preservazione del mare non si può prescindere, hanno evidenziato gli esperti, che hanno lavorato alla formulazione di politiche e strategie che integrino l’educazione all’oceano nel quadro degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (in particolare, l’obiettivo numero 14 che riguarda la vita sott’acqua) e del Decennio delle Nazioni Unite delle Scienze del mare per lo sviluppo sostenibile (2021-2030). Tra le azioni proposte nella dichiarazione, quella di rendere maggiormente partecipativi i processi di pianificazione urbana e una maggiore attenzione al legame tra salute degli oceani, benessere umano e cambiamenti climatici. “Secondo i recenti dati pubblicati nel documento ‘State of the Ocean Report 2024’ dell’Unesco, la velocità di riscaldamento dell’oceano è raddoppiata negli ultimi 20 anni e l’innalzamento del livello del mare è stato di 20 centimetri nell’ultimo secolo. L’oceano sta respirando a fatica e noi facciamo fatica a renderci conto di quanto poco tempo abbiamo per agire”, ha sottolineato Vidar Helgesen, direttore generale aggiunto Unesco e segretario esecutivo della Commissione Oceanografica Intergovernativa della stessa agenzia Onu.

Plastica, sostanze tossiche, liquidi nocivi: le acque oceaniche, che coprono più del 70% della superficie del pianeta, sono tra gli ecosistemi direttamente più a rischio inquinamento, mentre il riscaldamento globale incide sulla loro biodiversità. Secondo una stima contenuta in uno studio del World Economic Forum, entro il 2050 il peso delle plastiche presenti nei mari sarà superiore a quello dei pesci: sono oltre 150 milioni le tonnellate di plastica presenti negli oceani attualmente e il loro volume aumenta di anno in anno. La degradazione dell’habitat oceanico incide non solo sull’ecosistema marino, ma anche sulla salute umana, a causa dell’esposizione alle sostanze chimiche attraverso la catena alimentare. Pesanti anche le ricadute economiche e sociali, in particolare per le comunità più fragili che dipendono dal settore ittico e da quello turistico. Fare rispettare leggi e regolamenti sulla difesa degli oceani, che pure negli anni sono state emanate a livello internazionale, resta complicato.

“Il ruolo dell’educazione all’oceano assume un’importanza essenziale in questo contesto, come strumento fondamentale per aiutare a comprendere l’urgenza di un’azione collettiva. È prioritario definire come e dove intervenire, per rendere la relazione tra esseri umani e oceano più armoniosa, giusta e sostenibile”, ha osservato Francesca Santoro, senior programme officer della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco. “Il futuro del nostro pianeta dipende dalla salute dell’oceano – ha evidenziato Lorenzo Bertelli, executive director del Gruppo Prada -. Per questo è importante che i più giovani siano consapevoli e capaci di agire. Ci auguriamo, inoltre, che il documento frutto delle riflessioni di questi giorni possa sensibilizzare i decisori affinché mettano al centro dell’agenda internazionale la tutela dell’oceano”.

La giornata di oggi ha visto anche la presentazione del documentario “Asilo della Laguna”, dedicato a uno dei progetti del programma Sea Beyond. Il documentario racconta l’esperienza di una scuola veneziana coinvolta nel progetto che, giunto alla sua seconda edizione, si pone l'obiettivo di aiutare i bambini in età prescolare a creare un legame con l'ecosistema lagunare. Domani, invece, verrà presentata la prima Sea Beyond Ideas Box realizzata in collaborazione con Bibliothèques Sans Frontières. La mediateca multimediale, allestita appositamente con contenuti dedicati all’oceano, sarà presentata nel corso di una conversazione tra l’architetto e designer Philippe Starck e Patrick Weil, fondatore della Ong francese. Annunciata inoltre la nuova partnership tra Luna Rossa Prada Pirelli e Unesco, in base alla quale l’imbarcazione italiana ospiterà i loghi dell’agenzia Onu e del programma Sea Beyond sulla randa durante la 37’ America’s Cup in programma a Barcellona dalla fine di agosto, per diffondere messaggi sulla tutela del mare.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI