giovedì 15 giugno 2023
Il gruppo attivo nella distribuzione del gas presenta il piano strategico 2023-2029. Per sviluppo e digitalizzazione della rete italiana del gas previsti 4,6 miliardi. Si accelera sull'idrogeno
Paolo Gallo presenta il piano di Italgas

Paolo Gallo presenta il piano di Italgas - Luca Mazza

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Italgas prevede di investire complessivamente 7,8 miliardi di euro entro il 2029. Il gas resta il core business, ma si accelera sulla diversificazione, puntando in particolare sull’acqua. Circa il 60% delle risorse, 4,6 miliardi, verrà dedicato allo sviluppo e all'adeguamento tecnologico della rete italiana di distribuzione del gas; 900 milioni saranno orientati al rafforzamento in Grecia (dopo le operazioni chiuse lo scorso anno con il gruppo ellenico Depa Infrastructure) e più del 10% del budget complessivo, ovvero 800 milioni, verrà dirottato in due settori considerati importanti: la distribuzione dell’acqua e l’efficienza energetica.

Sono i punti principali del piano strategico 2023-2029 che la società italiana specializzata nella distribuzione del metano ha presentato a Londra. Dei 4,6 miliardi di euro che Italgas stima di mettere sul piatto nei prossimi sette anni per la sua attività principale, 1,6 miliardi (+100 milioni rispetto al piano precedente) sono destinati alla prosecuzione dei programmi di trasformazione digitale della rete con l'obiettivo di disporre già nel 2024 di un network interamente digitalizzato e, per il 90%, controllato da remoto attraverso DANA (Digital Advanced Network Automation), il software proprietario. Tali investimenti creeranno, inoltre, le condizioni per allacciare alla rete di distribuzione italiana e greca circa 400 impianti di biometano.

Il contesto di mercato, segnato da prezzi volatili della materia prima in Europa, continua a essere fortemente condizionato dagli effetti della guerra in Ucraina. Con il REPowerEU, l’Ue ha tracciato un percorso che fa leva su gas rinnovabili (biometano e idrogeno) ed efficienza energetica. In particolare, biometano e idrogeno sono le fonti che al 2030 dovranno sostituire il 50% della quota di gas naturale d'importazione russa in Ue.

In un quadro di una rete “digitale e multigas”, il cui completamento è previsto entro la fine del piano, Italgas stima di installare «20mila contatori pronti per l’idrogeno entro la fine del 2024». L’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, indica la road map: «Nel 2025 inizieremo un maggiore sviluppo e nel 2029 avremo 5 milioni di nuovi contatori installati», che sostituiranno quelli attuali con tecnologia Gprs, in via di dismissione.

Tra le novità più interessanti del piano c’è appunto il crescente impegno nel settore idrico: oltre 400 milioni di euro stanziati in vista di selezionate future acquisizioni e per l'applicazione alle reti idriche in gestione delle best practice e delle tecnologie sviluppate nell'ambito della distribuzione del gas. La cifra comprende i 115 milioni destinati al perfezionamento dell'acquisizione annunciata la scorsa settimana delle partecipazioni del gruppo Veolia in società attive nelle regioni Lazio, Campania e Sicilia. Italgas arriverà a servire 6,2 milioni di persone, circa il 10% della popolazione italiana. «Con la digitalizzazione sarà possibile ridurre le perdite nelle reti idriche del 15-20%», sottolinea l’Ad Gallo, rispondendo alle domande degli analisti.

Le parole di Gallo confermano che il “tuffo nell’acqua” è stato fatto valutando attentamente le opportunità di sviluppo del settore: «Le infrastrutture idriche sono vecchie, circa il 60% ha più di 30 anni e il 25% ha più di 50 anni». L’acqua interessa perché c’è «una potenziale sinergia» tra la distribuzione di gas e di acqua. Non a caso si ammette l’interesse per nuove acquisizioni in Italia per il prossimo futuro, «in particolare al Centro Sud».

Innovazione, crescita, ma anche sostenibilità e impegno sui principi ESG. Entrando nello specifico dei traguardi “green”, Italgas estende alla Grecia i propri obiettivi di sostenibilità ambientale, confermando la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra Scope 1 e 2 del 34% al 2028 e del 42% al 2030. Viene mantenuto anche l'obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050. Il nuovo piano non sembra spingere le quotazioni del gruppo, con il titolo che chiude in calo la seduta di ieri in Borsa. «Sono sorpreso – commenta Gallo -, ma questo piano va capito prima di valutarlo, perché contiene tante novità ed è diverso dai precedenti».

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